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Scontri tra palestinesi e polizia israeliana a Nablus Scontri tra palestinesi e polizia israeliana a Nablus 

Gravi tensioni in Cisgiordania: raid israeliano. 11 morti a Nablus

Un raid militare israeliano ha provocato ieri 11 morti e un centinaio di feriti a Nablus, roccaforte palestinese nel nord della Cisgiordania. Da questa mattina si susseguono rappresaglie lungo la Striscia di Gaza.

Gianmarco Murroni - Città del Vaticano

Ancora tensione in Cisgiordania, all’indomani dell’attacco israeliano a Nablus, in cui sono morti 11 palestinesi e un centinaio sono rimasti feriti. Nella notte sei razzi sono stati lanciati dalla Striscia di Gaza verso Israele: cinque sono stati intercettati dalle difese aeree, mentre il sesto è finito in un’area disabitata. Poche ore dopo, all’alba, l’esercito israeliano ha risposto con una serie di raid aerei su obiettivi palestinesi nella Striscia. L’ultimo attacco è avvenuto vicino all'insediamento di Ma'ale Adumim in Cisgiordania: una donna palestinese ha tentato di accoltellare alcune guardie di sicurezza israeliane. Secondo quanto riporta il Times of Israel, la donna si è avvicinata alle guardie a un posto di blocco all'ingresso dell'insediamento brandendo un coltello. "Le guardie hanno sparato contro di lei e l'hanno neutralizzata", ha comunicato la polizia senza riferire delle sue condizioni.

Gli scontri

Il raid israeliano, che ha innescato le nuove rappresaglie, aveva un obiettivo preciso: nel mirino c'erano due comandanti della fazione armata Al Quds di Jihad Islami, gruppo islamista considerato vicino agli Hezbollah libanesi e ai regimi di Siria e Iran, uccisi insieme a un altro militante palestinese, colpiti dal lancio di missili dopo che avevano rifiutato di arrendersi. I militari, che sono poi stati bersagliati con una sassaiola e il lancio di molotov, hanno aperto il fuoco. Negli scontri hanno perso la vita 11 persone: 8 militanti e 3 civili. Intanto, il gruppo militante palestinese, Hamas, ha avvertito che "la pazienza sta finendo": "Condanniamo il raid dell'occupazione a Nablus e chiediamo la fine dei continui attacchi contro il nostro popolo", ha detto Nabil Abu Rudeineh, portavoce del presidente dell'Anp, Abu Mazen. Un gruppo armato di recente formazione con sede nella città vecchia di Nablus, chiamato Tana del Leone, ha confermato che i militanti erano suoi membri. L’escalation in Cisgiordania arriva due mesi dopo l'insediamento del nuovo governo del premier israeliano Benjamin Netanyahu.

Reazione internazionale

La situazione nei Territori palestinesi occupati "è la più incandescente da anni", ha avvertito il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, che ha definito "profondamente preoccupante" l'operazione israeliana a Nablus. Guterres ha esortato a intensificare gli sforzi per prevenire un'ulteriore escalation di violenza, ridurre le tensioni. Sulla stessa linea anche l'alto rappresentante dell’Unione europea Josep Borrell: "L'Ue è profondamente allarmata per la spirale di violenza in Cisgiordania. È di somma importanza che tutte le parti lavorino per ristabilire la calma, in modo da evitare ulteriori perdite di vite".

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23 febbraio 2023, 14:50