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Soccorritori e superstiti sulla spiaggia del crotonese Soccorritori e superstiti sulla spiaggia del crotonese 

Il dolore di Francesco per le vittime del naufragio sulle coste calabresi

Dopo l'Angelus il Papa prega per i morti e ringrazia i soccorritori che hanno portato aiuto ai migranti naufragati questa mattina al largo di Crotone. Sull’imbarcazione secondo le autorità viaggiavano ammassate tra le 150 e le 180 persone, 81 al momento i superstiti, tra i deceduti diversi bambini

Cecilia Seppia – Città del Vaticano

Stamattina ho saputo con dolore del naufragio avvenuto sulla costa calabrese, presso Crotone. Già sono stati recuperati quaranta morti, tra cui molti bambini. Prego per ognuno di loro, per i dispersi e per gli altri migranti sopravvissuti. Ringrazio quanti hanno portato soccorso e coloro che stanno dando accoglienza. La Madonna sostenga questi nostri fratelli e sorelle.

Dopo la recita dell'Angelus il cuore del Papa si spezza come il barcone naufragato questa mattina al largo di Crotone, con a bordo anche tanti bimbi, probabilmente ingoiati dal mare.

Ricerche dei dispersi

La tragedia, l’ennesima, è avvenuta stavolta nei pressi di Steccato di Cutro. Qui gli oltre 80 superstiti trovati stanchi, bagnati e impauriti sulla spiaggia hanno raccontato ai soccorritori, che il peschereccio su cui viaggiavano, insieme a tante altre persone, uomini, donne e bambini, ad un certo punto, complice il maltempo e il mare agitato, si è letteralmente piegato in due. Stando alla loro testimonianza le persone sul natante erano circa 250, mentre secondo le autorità locali potrebbero essere state circa 150-180 provenienti per lo più da Iran, Pakistan e Afghanistan. 21 sopravvissuti si trovano in condizioni gravi e dunque sono stati trasferiti all’ospedale di Crotone mentre le ricerche in mare dei dispersi vanno avanti ma con estrema fatica a causa delle condizioni meteo. Intanto, mentre il numero dei morti arriva a 60, è stato fermato uno degli scafisti.

Zuppi: la questione migranti va affrontata con responsabilità

"Una profonda tristezza e un acuto dolore attraversano il Paese per l’ennesimo naufragio avvenuto sulle nostre coste. Le vittime sono di tutti e le sentiamo nostre". Così in una nota il presidente della Cei, il cardinale Matteo Maria Zuppi, che si unisce alla preghiera del Papa per i morti, i dispersi e i sopravvissuti. "Questa ennesima tragedia, nella sua drammaticità, ricorda che la questione dei migranti e dei rifugiati va affrontata con responsabilità e umanità. Non possiamo ripetere parole che abbiamo sprecato in eventi tragici simili a questo, che hanno reso il Mediterraneo in venti anni un grande cimitero. Occorrono - si legge - scelte e politiche, nazionali ed europee, con una determinazione nuova e con la consapevolezza che non farle permette il ripetersi di situazioni analoghe". Forte l'invito ad una presa di coscienza europea e internazionale, serve "una risposta strutturale, condivisa e solidale tra le Istituzioni e i Paesi. Perché nessuno sia lasciato solo e l’Europa sia all’altezza delle tradizioni di difesa della persona e di accoglienza". 

Mattarella: una tragedia che non lascia indifferenti

Anche il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella ha espresso il proprio dolore per il naufragio, sottolineando in una nota che "molti tra questi migranti provenivano dall’Afghanistan e dall’Iran, fuggendo da condizioni di grande difficoltà. È un'ennesima tragedia del Mediterraneo che non può lasciare nessuno indifferente". Da qui il ringraziamento per quanti si stanno prodigando negli aiuti ma anche l'esortazione ad "un forte impegno della comunità internazionale per rimuovere le cause alla base dei flussi di migranti; guerre, persecuzioni, terrorismo, povertà, territori resi inospitali dal cambiamento climatico".  Mattarella sollecita poi l'Unione europea ad assumersi "la responsabilità di governare il fenomeno migratorio per sottrarlo ai trafficanti di esseri umani, impegnandosi direttamente nelle politiche migratorie, nel sostegno alla cooperazione per lo sviluppo dei paesi da cui i giovani sono costretti ad allontanarsi per mancanza di prospettive". 

Unicef: quasi 26mila morti dal 2014

"Queste morti non possono che generare vergogna". Monsignor Gian Carlo Perego, presidente Cemi e Fondazione Migrantes,  chiede con urgenza un impegno europeo per un'operazione Mare Nostrum, "che metta strettamente in collaborazione le istituzioni europee, i Paesi europei, la societa' civile europea rappresentata dalle Ong". La collaborazione "con i Paesi del Nord Africa non puo' limitarsi a interessi energetici o a sostegni per impedire i viaggi della speranza - sostiene monsignor Perego -, ma deve portare a un canale umanitario permanente e controllato nel Mediterraneo verso l'Europa". "Le risorse - continua il presule - vanno investite nella tutela della vita, nell'accompagnamento delle persone non in muri o campi disumani. La vita e il futuro dell'Europa dipende da come si accoglie, tutela, promuove e integra le persone in cammino". Intanto secondo le stime dell'Unicef , riportate dal portavoce, Andrea Iacomini sono oltre 25.800 dal 2014 a oggi i morti e i dispersi lungo la rotta del Mediterraneo centrale, oltre 120 casi accertati solo dall'inizio del 2023, tra cui molti bambini, ma resta una stima al ribasso che considera soltanto i casi segnalati o di corpi ritrovati". 

Dolore della comunità cittadina

"E' un brutto risveglio che deve destare la comunità affinché simili tragedie non accadano più". Scrive su Twitter il presidente della Croce Rossa italiana, Rosario Valastro. "Quello che e' avvenuto al largo di Steccato di Cutro è una tragedia. Mentre si stanno ancora raccogliendo aggiornamenti, le notizie che sono gia' pervenute sono drammatiche", afferma dal canto suo il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce. "Avvertiamo - aggiunge - un profondo dolore che in questo momento accomuna tutta la comunità cittadina. Ci siamo immediatamente attivati attraverso il Centro Operativo Comunale di Protezione Civile per dare il nostro supporto alle Forze dell'Ordine, ai Vigili del Fuoco, alla Croce Rossa e a tutti coloro che in queste ore sono impegnati sul posto della tragedia".

 (ultimo aggiornamento 27 febbraio, h 09.00)

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26 febbraio 2023, 11:18