Terremoto, 11.200 morti tra Siria e Turchia. Tanti superstiti tra le macerie
Marco Guerra - Città del Vaticano
Le squadre di soccorso nazionali e di decine di Paesi di tutto il mondo, compreso Israele, hanno ormai raggiunto i luoghi devastati dal sisma e stanno scavando senza sosta per salvare i superstiti sotto le macerie.
Si scava ancora
Il numero delle vittime ha superato le 11mila unità ma ieri l’Organizzazione mondiale della sanità stimava che il bilancio finale potrebbe accertare fino a 20mila morti. La speranza viene però alimentata dai tanti salvataggi di queste ore. Numerosi sono i casi di persone, soprattutto bambini e giovani, estratti vivi anche dopo oltre 50 ore. Dagli edifici crollati continuano ad arrivare messaggi lanciati con i cellulari da persone intrappolate.
La visita di Erdogan
Il presidente turco Erdogan in visita nelle zone del sisma ha riferito che gli edifici distrutti sono circa 6500 e ha ammesso che inizialmente la macchina dei soccorsi ha riscontrato dei problemi. Il capo dello stato ha poi garantito che nessuno sarà lasciato per strada, che saranno forniti posti negli alberghi e che la ricostruzione durerà un anno.
Divide l’embargo sulla Siria
Più complessa la situazione in Siria, già colpita dalla guerra. Da più fronti, tra cui la Cina, arriva la richiesta di togliere le sanzioni al Paese arabo. Dal canto loro gli Usa annunciano aiuti al popolo siriano ma che non passeranno per il governo di Damasco.
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