Terremoto devastante tra Turchia e Siria, centinaia i morti
Emanuela Campanile - Città del Vaticano
Improvvisa, violentissa, la prima scossa è alle 2.17 di lunedì notte. L’epicentro è Kahramanmaras, tra Turchia e Siria. I sismografi di tutti il mondo registrano una magnitudo 7.9, mentre continua a salire il bilancio delle vittime. Nella zona nord del Paese si contano finora oltre 800 morti.
Il più forte sisma degli ultimi 100 anni
Dalla prima scossa ne sono seguite altre 49 di assestamento, ma sulla superfice c’è già la devastazione con centinaia di vittime. “Non è possibile riferire il numero totale dei morti e dei feriti - dichiara il prefetto della zona colpita - e i danni sono seri”. Si scava senza sosta tra le macerie in cerca di sopravvissuti dall’una e dall’altra parte del confine. Un evento terribile, probabilmente, dicono gli esperti, il più devastante degli ultimi 100 anni.
"La cattedrale è crollata interamente, il campanile è pericolante - racconta al telefono monsignor Paolo Bizetti, vicario apostolico dell'Anatolia con sede a Iskenderun - l’episcopio e tutte le abitazioni per l’accoglienza sono tutte inagibili". "Grazie a Dio non ci sono vittime", dice il presule riferito alla sua zona, "però è un disastro di notevoli proporzioni".
Vittime anche in Siria
A peggiorare la situazione, come purtoppo accade dopo i grandi sconvolgimenti sismici, le fiamme. Numerosi gli incendi divampati in alcune città, come testimoniano le immagini e i filmati postati da molti sui social.
L'aiuto internazionale
Dalla piattaforma Twitter arriva la dichiarazione dell'alto rappresentante per la Politica estera, Josep Borrell: "I nostri pensieri - scrive - sono rivolti alle popolazioni della Turchia e della Siria. L'Ue è pronta ad aiutare". Isreale, Olanda, Stati Uniti, i primi Paesi a proporsi per costruire una rete di soccorsi da inviare nelle zone colpite in cui i primi coinvolti nella ricerca di superstiti sono gli stessi citttadini.
In un'intervista Fabrizio Curcio, capo dipartimento della Protezione Civile italiana, ha dichiarato la disponibilità ad intervenire: "Stiamo lavorando per fornire la disponibilità dei nostri team con il Corpo nazionale del Vigili del fuoco a intervenire. Attivati dal meccanismo europeo, abbiamo dato la nostra disponibilità, attendiamo di verificare se queste squadre verranno accettate".
Italia, revocato pericolo Tsunami
Sulle coste meridionali italiane si ridimensiona l'allarme tsunami, come ha dichiarato il Dipartimento della Protezione civile sulla base dei dati elaborati dal Centro Allerta Tsunami. A scopo cautelativo, dalle 6.30, era stata interrotta la circolazione ferroviaria iniziando dalle regioni meridionali di Sicilia, Calabria e Puglia.
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