Africa Australe, almeno 463 morti a causa del ciclone Freddy
Marco Guerra – Città del Vaticano
"Prevediamo che i danni e il bilancio delle vittime peggioreranno man mano che più aree diventeranno accessibili". Lo ha dichiarato il presidente del Malawi, Lazarus Chakwera, che da tre giorni visita le aree colpite da Freddy.
200mila senza casa
Il ciclone si è dissipato il 15 marzo ma nei sei giorni precedenti nel Malawi meridionale le precipitazioni hanno fatto registrare l’equivalente di sei mesi di pioggia, provocando inondazioni e smottamenti. L’Onu stima che oltre 200 mila persone hanno perso la casa. Sono stati aperti più di 300 rifugi di emergenza, ma la distruzione sta ancora limitando l'accesso alle squadre umanitarie rendendo difficile l'aiuto, spiega in una nota il Programma Alimentare Mondiale. Situazione grave anche in Mozambico e in Madagascar, dove si registrano rispettivamente 86 e 17 vittime.
Rischio colera fuori controllo
Intanto l’Unicef lancia l’allarme per 280 mila bambini che hanno bisogno di aiuti umanitari. E denuncia il rischio che l’epidemia di colera, in corso in Malawi, peggiori diffondendosi soprattutto tra i minori più vulnerabili. Solo lo scorso febbraio, la malattia ha causato oltre mille morti. Il presidente Chakwera ha chiesto che venga rafforzata l'assistenza internazionale. Molti Paesi si sono mobilitati tra cui il Regno Unito, Sud Africa e il vicino Zambia. La Chiesa di Roma ha stanziato 50 mila euro.
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