Guerra in Ucraina, gli italiani sono divisi sull'invio di armi
Vatican News
Il conflitto in Ucraina ha portato gli orrori della guerra in Europa, ormai da più di un anno. Per questo motivo i cittadini dei diversi Stati membri si interrogano sugli scenari futuri e sulla bontà delle decisioni prese dai governi e da Bruxelles. Sanzioni, invio di armi, accoglienza dei rifugiati: sono numerosi i fronti che interpellano le coscienze di interi popoli e pongono interrogativi. Domande messe nero su bianco da un sondaggio pubblicato da La Repubblica, in un articolo a firma di Ilvo Diamanti, con i quesiti realizzati da Demos & Pi. La rilevazione, condotta nel mese di febbraio, vuole rappresentare la popolazione italiana di età superiore ai 18 anni.
Italiani divisi sulle armi
Gli italiani sono, in particolare, divisi di fronte al sostegno militare all'Ucraina. Questione che "spacca il Paese a metà", come riporta il quotidiano. La maggioranza era stata favorevole, infatti, solo nell'aprile 2022, a poco più di un mese dall'inizio della guerra. Un anno fa la percentuale di "sì" era pari a 51 punti, diminuita fino al 43% del mese di agosto ed ora pari al 48%. Si evince da questi dati come la divisione sia netta e costante. Diversa invece la posizione dei cittadini per quanto attiene alle sanzioni.
Sì alle sanzioni
Dal sondaggio appare evidente come gli italiani siano favorevoli al mantenimento delle sanzioni alla Russia. Questa la posizione del 61% di loro, una percentuale mai scesa sotto i 57 punti (era l'ottobre del 2022) ed arrivata fino al 70% poco dopo lo scoppio del conflitto. Gli orientamenti poi mutano profondamente in base all'elettorato: nel centrosinistra i favorevoli sono circa l'85%, mentre nel centrodestra la percentuale si attesta poco sopra i 60 punti. In base alle posizioni degli elettori dei diversi partiti, questa differenza emerge ancora con più forza sull'invio di armi a Kyiv: l'elettorato di centrosinistra è favorevole per oltre due terzi, mentre nel centrodestra la percentuale sfiora i 60 punti. Decisamente contrari gli elettori pentastellati: il 64% dice no all'invio di aiuti militari.
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