Sudan nel caos, stranieri in fuga dal Paese
Marina Tomarro - Città del Vaticano
Situazione sempre più grave in Sudan. I voli di evacuazione sono continuati anche nelle prime ore di stamani con centinaia di persone che hanno lasciato la capitale Khartoum a bordo di aerei militari. Secondo i dati dell’Onu più di 420 persone sono state uccise e migliaia ferite, mentre il Paese sembra alle soglie di un disastro umanitario. A Khartoum, che conta cinque milioni di abitanti, l'esercito e le truppe paramilitari combattono feroci battaglie dal 15 aprile. Il Comitato centrale dei medici del Sudan hanno annunciato in un comunicato, di essere stati costretti sospendere i servizi in quasi il 70% degli ospedali e dei centri sanitari nelle zone del Sudan teatro di combattimenti tra l'esercito regolare e i paramilitari delle Forze di supporto rapido.
Continuano le evacuazioni dei cittadini stranieri
L'Alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Borrell, ha chiesto un "cessate il fuoco immediato", insistendo sulla necessità di proteggere i civili e garantire l'evacuazione sicura dei cittadini europei. Il presidente turco Erdogan ha intanto suggerito ai leader militari sudanesi di tenere negoziati ad Ankara. Gli scontri vanno allargandosi sempre più a varie regioni del Paese. Il fondatore del gruppo di mercenari russi Wagner, ha offerto armi ai paramilitari che combattono per il controllo del Sudan. La Wagner è legata alla campagna militare portata in Ucraina a sostegno di Mosca. Intanto, tutti gli italiani sono partiti dal Paese e questa sera dovrebbero arrivare all’aeroporto di Ciampino a Roma. Evacuati anche i cittadini di Usa, Regno Unito, Francia, Germania, Belgio e Olanda. E con la crisi in Sudan aumentano i profughi interni, infatti secondo l'Alto Commissariato per i profughi e i rifugiati, sarebbero circa 20 mila le persone in fuga dal conflitto
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