Ucraina, nuovi raid su Zaporizhzhia: morto un uomo e la figlia di 11 anni
Vatican News
Un uomo di 50 anni e sua figlia di 11 sono morti in seguito ai bombardamenti russi della notte scorsa sulla città di Zaporizhzhia, nell’Ucraina meridionale. Lo hanno reso noto le autorità locali, secondo le quali una donna di 46 anni, che si ritiene essere la moglie del 50enne e madre della bambina, è stata recuperata in vita dalle macerie. Il segretario del consiglio comunale, Anatoliy Kurtev, ha riferito che due missili hanno distrutto l'edificio e danneggiato molti altri nell’attacco condotto nella notte.
Attacchi a Sumy
Attacchi si sono registrati pure questa mattina nella regione di Sumy, in est Ucraina. Le forze russe hanno bombardato con l'artiglieria una comunità: cinque i proiettili lanciati, ma senza provocare vittime. A diffondere le informazioni è stata l'amministrazione militare regionale che in un messaggio rende noto: "La notte è trascorsa senza bombardamenti. Al mattino, tre bombardamenti di artiglieria della comunità di Seredino-Budskaya sono stati effettuati dal territorio della Russia. Fortunatamente nessuna conseguenza”.
Bombardamenti su Kherson
Nessuna vittima neppure nei ripetuti attacchi di ieri nell'oblast di Kherson, bombardata 71 volte in 24 ore, secondo quanto ha riferito il governatore regionale Oleksandr Prokudin, che ha parlato di un totale di 495 proiettili che sono stati sparati nella regione, colpendo aree residenziali, linee elettriche e un terminal del grano vicino alla città di Beryslav. Il governatore ha aggiunto che 23 razzi hanno preso di mira la capitale regionale di Kherson, colpendo un cantiere navale. Non ci sono state vittime.
Auguri del presidente ucraino Zelensky
“Combattiamo per la nostra terra e per un mondo libero”, ha detto il presidente Volodymyr Zelensky nel messaggio di auguri alla nazione per la Pasqua. "Due giorni fa, ho condiviso un iftar con i musulmani ucraini. Potremmo avere religioni diverse ma crediamo nella libertà allo stesso modo. Potremmo avere tradizioni diverse, ma ce n'è una comune per tutti: è la protezione della terra nativa. Celebriamo festività in date diverse, ma una sarà l'unica per tutti: per l'Ucraina e per tutto il mondo libero".
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