Ucraina, prima telefonata tra Xi Jinping e Zelensky
Roberta Barbi – Città del Vaticano
Un passo importante: così hanno salutato, con cauto ottimismo, Stati Uniti e Unione Europea la telefonata di ieri tra il presidente Xi Jinping e l’omologo ucraino Volodomyr Zelensky, che questo contatto chiedeva da 14 mesi. “Nessuno vince una guerra nucleare”, avrebbe detto Xi a Zelensky durante il colloquio di circa un’ora in cui i due leader hanno discusso di negoziati e di una “pace giusta”. La Cina si è sempre dichiarata neutrale in merito al conflitto in Ucraina, ma oggi l’auspicio è che possa ritagliarsi uno spazio di vero mediatore, ruolo in cui tutti finora hanno fallito. Fredda, invece, la reazione di Mosca.
Un rappresentante speciale di Pechino a Kyiv
Per cominciare, la Cina manderà in Ucraina un rappresentante speciale, il cui compito sarà stabilire “una comunicazione approfondita con tutte le parti”. Si tratta dell’ex viceministro degli Esteri e per 10 anni ambasciatore in Russia, Li Hui. Grande soddisfazione per questa telefonata tanto attesa è stata espressa dal presidente Zelensky secondo cui anche la nomina di Pavel Ryabikin come ambasciatore ucraino in Cina “darà un potente impulso allo sviluppo delle relazioni bilaterali” tra i due Paesi.
Corridoio grano a rischio
Intanto l’Ucraina accusa Mosca di bloccare il corridoio del grano: secondo le forze navali di Kyiv sarebbero quattro le navi cariche di cereali bloccate nel porto di Istanbul, tra queste anche la Akdeniz-M affittata dal Programma Alimentare dell'Onu per portare il grano in Etiopia.
Nella notte attacchi nel sud del Paese
Le forze russe, intanto, hanno lanciato stanotte diversi attacchi in molte località del sud dell’Ucraina: quello più grave contro l’oblast di Mykolaiv, colpito da quattro missili caduti su un palazzo residenziale che avrebbero ucciso un civile e ne avrebbero feriti 23, due dei quali in modo grave. Tra i feriti, secondo le fonti, ci sarebbe anche un bambino.
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