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Il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus (Reuters) Il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus (Reuters)

Il Covid-19 non è più un'emergenza sanitaria globale

La pandemia che da oltre tre anni ha sconvolto il pianeta entra in una nuova fase, “ma – avverte l’Organizzazione Mondiale della Sanità – non significa che sia finita in termini di minaccia alla salute globale”. Si stima che in 40 mesi siano stati circa 20 milioni le vittime nel mondo

Andrea De Angelis – Città del Vaticano

Il Comitato di emergenza sul coronavirus dell’Organizzazione Mondiale della Sanità - l’agenzia dell’Onu che si occupa di salute – ha deciso che la pandemia da Covid-19 non è più un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale. La scelta è stata condivisa dal direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus: “È con grande speranza –ha annunciato - che ora io dichiaro la fine del Covid-19 come emergenza sanitaria globale, ma comunque questo non significa che il Covid sia finito in termini di minaccia alla salute globale”.

Il rischio di nuove varianti

“Resta infatti – ha rimarcato Ghebreyesus - il rischio di nuove varianti emergenti che possono causare nuove ondate di casi e morti. La cosa peggiore che i paesi possano fare ora - ha avvertito - è usare questa notizia per abbassare la guardia, per smantellare il sistema che hanno costruito e per lanciare alla gente il messaggio che il Covid non è più qualcosa di cui preoccuparsi”.

Oltre tre anni di emergenza 

L’emergenza era stata dichiarata nel gennaio del 2020: da allora ci sono stati almeno 6,8 milioni di morti ufficiali riconducibili alla pandemia (ma il bilancio è sicuramente più alto, pari a circa 20 milioni), che però ormai da mesi è tenuta sotto controllo in varie parti del mondo. La stessa decisione dell’Oms era attesa da settimane: diversi funzionari dell’agenzia avevano anticipato che a maggio sarebbe arrivata questa decisione. Tra le date da ricordare il 23 gennaio 2020, giorno di inizio lockdown a Wuhan, poi l’11 marzo di quell’anno, con l’Oms che dichiarava lo stato di pandemia. Quindi la svolta, il 14 dicembre 2020 con l’approvazione del primo vaccino. Nel 2021, grazie alla scienza, ha inizio una nuova fase che condurrà fino alla dichiarazione odierna.

I precedenti

La dichiarazione di “Emergenza Internazionale di Salute Pubblica” viene usata dall'Oms per «un evento straordinario che costituisce un rischio di salute pubblica per diversi Stati attraverso la diffusione internazionale di una malattia, e che potenzialmente richiede una risposta coordinata a livello internazionale». La dichiarazione di per sé non è legalmente vincolante per gli stati, ma ha lo scopo di alzare il livello di attenzione e il coordinamento internazionale. L’Organizzazione ha dichiarato questo tipo di emergenza altre sei volte: nel 2009 con l’epidemia di influenza H1N1, nel maggio del 2014 per la poliomielite, nel 2014 e nel 2019 per Ebola e nel 2016 per il virus Zika. Nell’estate del 2022 lo ha fatto anche per il cosiddetto vaiolo delle scimmie.

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06 maggio 2023, 08:20