Elezioni in Thailandia, i partiti "pro-democrazia" trovano un accordo per governare
Marco Guerra – Città del Vaticano
Pita Limjaroenrat, leader del movimento Move Forward vincitore delle elezioni in Thailandia, ha annunciato ieri, lunedì 15 maggio, di aver raggiunto un accordo con altri cinque partiti dell’ex opposizione per formare una coalizione di governo.
L’intesa tra le due principali movimenti democratici
L’intesa fondamentale è stata quella trovata con il partito Pheu Thai guidato dalla figlia di Thaksin Shinawatra, ex premier in esilio autoimposto dal 2008 dopo essere stato accusato di corruzione. La coalizione che molti analisti definiscono "pro-democrazia" può contare su 309 seggi dei 500 alla Camera. Tuttavia per arrivare a un nuovo esecutivo servirà il sostegno di almeno una parte del Senato, interamente nominato dai militari e considerato ideologicamente opposto al partito Move Forward.
La sconfitta dei militari
I giochi dunque sono ancora aperti ma di sicuro le urne hanno decretato la sconfitta del primo ministro uscente Prayuth Chan-ocha, ex generale ed ex capo dell’Esercito al potere da quasi nove anni, dopo il golpe militare del 2014. Prayuth al momento ha dichiarato che intende rispettare il voto democratico. Dopo le proteste popolari del 2020 e 2021 contro l’esecutivo vicino ai militari, i risultati del voto potrebbero rappresentare una svolta per il pieno ripristino delle istituzioni democratiche. In questa cornice non va però sottovalutata nemmeno la monarchia che vede nei militari un sostegno importante.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui