Il Cremlino accusa Kyiv per i droni a Mosca. In vista un summit sul piano di pace ucraino
Adriana Masotti - Città del Vaticano
Gli attacchi terroristici con i droni che hanno colpito ieri, 30 maggio, a Mosca due palazzi sono una risposta ucraina a un attacco russo a un "centro decisionale" a Kyiv di domenica scorsa: è la versione del Cremlino, rifiutata da Kyiv da dove si è commentato: "Siamo lieti per gli attacchi su Mosca ma non c'entriamo nulla". Secondo il ministero della difesa russo sarebbero stati 8 i droni lanciati di cui 5 abbattuti. Gli abitanti dei due palazzi sono stati fatti evacuare e non si sono registrate vittime. Sul caso il Comitato Investigativo della Federazione russa ha deciso di aprire un'inchiesta e sono stati emessi due mandati d'arresto contro alti comandanti dell'esercito ucraino.
Attacchi missilistici
A Kyiv, intanto, nella notte è stato colpito un grattacielo provocando un morto e 4 feriti e sono stati abbattuti venti droni russi. Lo Stato Maggiore delle Forze Armate di Kiev nel suo aggiornamento quotidiano sulla situazione al fronte, informa che in totale, nelle ultime 24 ore i russi hanno lanciato 64 raid aerei sul Paese, un attacco missilistico ed hanno sparato 88 razzi con sistemi a lancio multiplo. Sul piano diplomatico, secondo un alto consigliere presidenziale ucraino e diplomatici europei, l'Ucraina e i suoi alleati starebbero pianificando un vertice dei leader globali senza la Russia per luglio, dopo il summit della Nato che si terrà a Vilnius in Lituania, con l'obiettivo di rafforzare il sostegno al piano di pace" in dieci punti avanzato da Kyiv.
Incontro tra monsignor Pezzi e il metropolita Antonij
Intanto a Mosca ieri, martedì 30 maggio, su invito dell'arcivescovo monsignor Paolo Pezzi, il metropolita Antonij di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato russo, ha visitato il complesso edilizio della cattedrale dell’Immacolata Concezione di Mosca. A darne notizia è lo stesso Patriarcato in una nota in cui si dice che nel corso dell’incontro, “le parti hanno discusso alcuni temi attuali dei rapporti tra la Chiesa ortodossa russa e la Chiesa cattolica romana”. Raggiunto dal Sir, l’arcivescovo Pezzi ha commentato che "questi incontri sono importanti per tenere sempre le porte aperte e mantenere vivi e rinforzare quei ponti di cui parla sempre Papa Francesco e di cui c’è sempre grande bisogno”.
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