Guerra in Ucraina, Washington indaga sull'attacco a Belgorod
Andrea De Angelis – Città del Vaticano
Se il pomeriggio di martedì 23 maggio il ministero della Difesa russo aveva detto che le milizie armate che il giorno precedente avevano attraversato il confine tra Ucraina e Russia e attaccato piccoli paesi nella regione russa di Belgorod erano state “respinte e sconfitte”, nelle ultime ore si registrano le dichiarazioni degli stessi oppositori russi che hanno definito “un successo” l’attacco a Belgorod. Mosca sostiene che le milizie sono formate da ucraini, ma gli attacchi sono stati poi rivendicati da due milizie di combattenti russi in opposizione alla presidenza Putin: il Corpo dei volontari russi e la Legione Russia libera, entrambe con base in Ucraina.
Collaborazione, non coinvolgimento
Martedì scorso, Andriy Chernyak, un funzionario della direzione dell'intelligence militare ucraina, avrebbe riconosciuto per la prima volta una forma di cooperazione con il Corpo dei Volontari russi e la Legione Russia Libera. Lo scrive oggi il Financial Times a proposito delle operazioni di sabotaggio nell'area di Belgorod. "Certo, comunichiamo con loro. Certo, condividiamo alcune informazioni. E, si potrebbe dire, collaboriamo anche con loro", avrebbe detto Chernyak. Secondo il quotidiano, la fonte ha però escluso qualsiasi diretto coinvolgimento delle forze ucraine negli attacchi spiegando che si tratta di un'iniziativa portata avanti da russi.
Il rafforzamento del confine
Grandi convogli militari russi hanno attraversato nella notte di mercoledì 24 maggio e nelle ore successive le città di Starobelsk, Lugansk e Krasnodon nella regione ucraina di Lugansk, al confine con la Russia. Lo scrive su Telegram il consigliere del ministero dell'Interno di Kyiv, Anton Gerashenko, commentando che in questo modo il Cremlino “ha deciso di rafforzare le difese delle regioni di Belgorod, Bryansk e Kursk dopo un'operazione di ricognizione e sabotaggio riuscita a Belgorod, il che significa indebolire le difese in prima linea nelle regioni di Lugansk e Donetsk", sottolinea Gerashenko.
La posizione di Washington
Gli Stati Uniti stanno indagando intanto per accertare se apparecchiature americane siano state usate nelle incursioni di oppositori russi a Belgorod. Lo afferma il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale americano, John Kirby, sottolineando che sono in corso indagini sulle informazioni relativi all'uso di armi americane nella regione russa.
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