Ucraina, tre morti nell'attacco missilistico su Odessa. A Kherson casi di colera
Marco Guerra – Città del Vaticano
Il terrore e la morte tornano anche nella principale città portuale dell’Ucraina. Quattro missili Kalibr sono stati lanciati ieri, 13 giugno, su Odessa da una nave russa nel Mar Nero. Due sono stati distrutti dalla controaerea: uno ha colpito il magazzino di un negozio, tre dipendenti sono rimasti uccisi e sette sono feriti. L'onda d'urto ha danneggiato un centro commerciale, un istituto scolastico e un complesso residenziale, nell’area circostante si registra un totale di sei feriti.
Duri combattimenti sul fronte orientale
Anche la notte precedente è stata segnata da attacchi missilistici russi, costati la vita ad almeno undici persone a Kryvyi Rih, la città natale del presidente ucraino Volodymir Zelensky. Sempre ieri sette forestali sono stati uccisi da attacchi nell'oblast di Sumy. E da più di una settimana proseguono violente battaglie sul fronte orientale, nella cornice di quella che è stata definita l’offensiva di primavera. Entrambe le parti rivendicano successi. Il presidente russo Vladimir Putin torna a parlare sostenendo che la controffensiva ucraina non ha avuto successo e che Kyiv subisce perdite catastrofiche. Lo stato maggiore ucraino, dal canto suo, annuncia la liberazione di sette insediamenti e un’avanzata di 250 metri a Bakhmut.
Casi di colera a Kherson
Nelle aree di Kherson, invece, allagate dalla distruzione della diga di Kakhovka, si registrano i primi casi di colera e di escherichia coli. Lo ha reso noto il capo dell'Ispettorato statale per l'ambiente dell'Ucraina, Oleg Pavlenko, spiegando che l'acqua è contaminata anche da carburanti, fertilizzanti e pesticidi. L'acqua dei pozzi nelle aree inondate ora può essere usata solo dopo le analisi. Intanto le autorità hanno vietato la pesca e la vendita di pesce.
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