Il conflitto in Ucraina al centro dei lavori del Consiglio europeo a Bruxelles
Vatican News
L'agenda del summit europeo a Bruxelles riguarda in gran parte il conflitto in Ucraina e le prospettive di ingresso del Paese nella Nato. Intanto prendono corpo le esercitazioni sul campo contro un eventuale attacco nucleare.
A Bruxelles, il conflitto e la proposta di pace di Zelensky
Della situazione in Russia, dopo la fallita insurrezione di Wagner, della controffensiva ucraina e del sostegno dell'Ue a Kyiv, nonché del rafforzamento della cooperazione tra Unione europea e Nato si parla nella prima parte dei lavori del Consiglio europeo che si tiene a Bruxelles. A segnare l'avvio del vertice è stato l'incontro tra i leader dei 27 e il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg che, arrivando, ha detto: "Al summit di Vilnius - l'11 e 12 luglio - gli alleati discuteranno delle prospettive d'ingresso dell'Ucraina nella Nato, che mantiene le sue porte aperte poiché sono gli alleati a decidere chi può entrare, non la Russia". Come di consueto, è previsto il discorso della presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, poi si passerà a discutere di Ucraina con un intervento da remoto del presidente Volodymir Zelensky. Arrivato al vertice, il premier spagnolo Pedro Sanchez ha dichiarato che nel corso del Consiglio si sarebbe valutata la proposta avanzata da Zelensky di celebrare una conferenza mondiale sulla pace in Ucraina.
Esercitazioni in risposta alla 'carta nucleare'
Intanto, procedono le esercitazioni di risposta ai disastri nucleari nelle vicinanze della centrale nucleare di Zaporizhzhia, occupata dai russi, nel sud del Paese. Questo mese Kyiv ha accusato la Russia di aver pianificato un attacco "terroristico" alla centrale che avrebbe comportato il rilascio di radiazioni. Mosca ha negato l'accusa. Yuriy Malashko, governatore della regione di Zaporizhzhia, ha affermato che le esercitazioni sono iniziate nella città e nel distretto circostante. Prove tecniche simili sono iniziate anche nella vicina regione di Kherson, a denunciarlo il governatore Prokudin, secondo il quale vari funzionari e forze di protezione civile starebbero lavorando congiuntamente sugli scenari che potrebbero seguire un disastro nucleare e su come informare ed evacuare la popolazione. Le autorità stanno testando i sistemi di allarme.
Il Patriarcato di Venezia e la ricostruzione del Seminario di Vorzel'
Il Patriarcato di Venezia ha deciso di destinare le donazioni da privati per l'Ucraina alla ricostruzione della cappella del Seminario di Vorzel', piccolo centro urbano ucraino vicino a Bucha, nell'oblast di Kyiv. La decisione è stata presa in accordo tra il patriarca Francesco Moraglia, e il vescovo ausiliare di Kyiv. Nell'aprile del 2022 il seminario era stato colpito due volte dai missili russi e poi anche saccheggiato. Bucha è tristemente nota per essere stata teatro di massacri ed eccidi a danno della popolazione civile da parte delle truppe russe. Un teatro di morte nel quale, tuttavia, la comunità del seminario della diocesi latino-cattolica di Kyiv ha continuato ad abitare. "Sostenere la vita di un seminario - commenta una nota della diocesi lagunare - il cui fine è formare i futuri pastori, vuole essere un modo per dare speranza alla vita delle comunità cristiane e donare ai seminaristi ucraini la serenità di poter riprendere quanto prima una dimensione di vita comunitaria dignitosa e strutturata".
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui