Myanmar, proroga allo stato di emergenza ed elezioni rimandate
Michele Raviart - Città del Vaticano
La giunta militare del Myanmar ha prorogato lo stato di emergenza di sei mesi. La decisione deliberata dal Consiglio nazionale per la difesa e la sicurezza e annunciata dalla televisione di Stato comporta il rinvio delle elezioni legislative che erano previste ad agosto.
Continuano gli attentati e le violenze
Dal colpo di Stato del febbraio 2021, che aveva estromesso dal governo la leader eletta e premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi, il Paese asiatico è teatro di un violento conflitto civile che ha causato finora tremila vittime e centinaia di migliaia di sfollati. L’ultimo episodio di violenza risale a questa mattina, 31 luglio, quando una persona è morta e altre dodici sono rimaste ferite, tra passeggeri e membri della sicurezza, per l’esplosione di un’autobomba ad un posto di blocco nel sud-est del Paese.
Aung San Suu Kyi trasferita ai domiciliari
La stessa Aung San Suu Kyi venerdì scorso, 29 luglio, è stata trasferita dalla prigione in cui si trovava, dove stava scontando una pena di 33 anni per corruzione, possesso di walkie-talkie illegali e violazione delle restrizioni per il coronavirus – accuse giudicate pretestuose dalle organizzazioni di tutela dei diritti umani – agli arresti domiciliari in un edificio governativo riservato.
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