Francesco: la tratta, realtà terribile nell'indifferenza della società
Giancarlo La Vella e Paolo Ondarza– Città del Vaticano
Ci sono le "troppe persone sfruttate a causa della tratta" nel cuore del Papa: "bambini, donne, lavoratori", li ricorda tutti al termine dell'Angelus: "vivono in condizioni disumane e soffrono l'indifferenza, lo scarto da parte della società". "C'è tanta tratta nel mondo oggi" osserva con dolore il Vescovo di Roma che parla di "una realtà terribile che riguarda tutti", "il crimine che fa delle persone una merce", e invoca la benedizione di Dio "per quanti si impegnano per lottare contro la tratta". Insieme a quella dedicata alla Tratta il Pontefice ricorda un'altra Giornata Mondiale dell'Onu, che ricorre sempre oggi, dedicata ad una realtà di segno opposto: l'amicizia tra i popoli e le culture. Istituita dall’Onu nel 2011 per promuovere la costruzione di ponti tra popoli, paesi, culture e individui ed ispirare sforzi di pace. L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nella risoluzione che l’ha proclamata riconosce l'importanza dell'amicizia come “sentimento nobile e prezioso nella vita degli esseri umani in tutto il mondo”.
Anche nel segno dell'amicizia tra i popoli può essere contrastata la tratta, fenomeno criminale, erede dello schiavismo, che ancora oggi in maniera subdola e nascosta sottrae ogni anno migliaia di persone, soprattutto donne e minori, dalla vita normale per indirizzarle verso lavori usuranti, sfruttamento sessuale o ad imbracciare le armi nei conflitti che infuriano soprattutto in Africa, o, quel che peggio, a farne vittime di espianto di organi. Questi alcuni dei rischi per le vittime della tratta. La Giornata Mondiale contro questo fenomeno, che in quest’anno si celebra il 30 luglio, vuole essere un modo per lanciare un grido d’allarme e convogliare in tutto il mondo il numero più alto di realtà se non altro per frenare questa piaga. Un compito difficile contro quest’attività criminosa i cui proventi sono secondi solo al traffico di stupefacenti.
Oggetti umani da usare e scartare
Più volte Papa Francesco ha levato la sua voce, auspicando la collaborazione della comunità internazionale per fermare quest’attività che “sfigura la dignità”, ha detto il Pontefice in un videomessaggio in occasione della IX Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone 2023. Il Papa denuncia come “lo sfruttamento e l’assoggettamento limitino la libertà e rendono le persone oggetti da usare e scartare”. E il sistema della tratta approfitta di ingiustizie e iniquità – ha sottolineato – che obbligano milioni di persone a vivere in condizioni di vulnerabilità. Nelle parole di Francesco anche un forte segno di speranza: “Camminare con occhi aperti per riconoscere i processi che portano milioni di persone, soprattutto giovani, ad essere sfruttati con brutalità. Dunque, conclude il Papa, “camminare con la speranza nei piedi per promuovere azioni anti-tratta”.
Talitha Kum contro la tratta
Tra gli organismi impegnati nella lotta alla tratta c’è da annoverare Talitha Kum, la rete globale di suore, alleati e partner, fondata nel 2009 dall’Unione Internazionale delle Superiore Generali. Tra l’altro una delegazione di Talitha Kum parteciperà alla Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona, dal 1° al 6 agosto prossimi. Il report nel 2022 mostra una significativa crescita quantitativa e qualitativa dell’attività dell’organizzazione nelle aree della prevenzione, della cura delle vittime, dell’accesso alla giustizia e networking. Talitha Kum è cresciuta, fino a diventare una rete di reti che raggiunge 560.606 persone in tutto il mondo. Si tratta di un aumento del 40% rispetto al 2021. Secondo suor Mayra Pug, della rete Talitha Kum, “il fenomeno della tratta è aggravato dalle attuali crisi, come le guerre, i conflitti sociali, i cambiamenti climatici e anche la recente pandemia. Dunque, pur esistendo da vecchia data, oggi si è modificato ed ha assunto modalità diverse. Inoltre – afferma suor Mayra nell’intervista a Radio Vaticana-Vatican News – spesso sono vittime della tratta i migranti. Viene sfruttata la loro condizione e si approfitta della loro vulnerabilità. Ringraziamo il Papa – dice infine la religiosa – che sempre ci stimola a stare accanto alle vittime della tratta”.
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