Ucraina, esplosioni sul ponte di Crimea e a Kharkiv
Silvia Giovanrosa - Città del Vaticano
Kharkiv, la seconda città più grande dell'Ucraina, é stata duramente colpita dall'offensiva russa nella giornata di domenica 16 luglio. Nell'ultimo attacco missilistico è morto un dipendente di un'impresa industriale, andata distrutta durante il bombardamento, altre tre persone sono rimaste ferite, secondo quanto riportato dai media ucraini. I missili S-300 sarebbero partiti dalla regione russa di Belgorod. Il viceministro della difesa ucraina, Maliard, ha dichirato che la città di Kharkiv è sotto attacco continuo da due giorni. L'esercito russo preme infatti per riprendersi questa parte di territorio riconquistato dalla controffensiva di Kyiv a settembre.
Attacco al Ponte di Crimea
Nella notte del 17 luglio si sono registrate delle esplosioni che hanno fatto saltare parte della struttura del Ponte di Crimea. Alcune indagini russe sostengono che siano opera di un atto terroristico dei servizi speciali ucraini. Nella deflagrazione, avvenuta alle 4 del mattino, una coppia - marito e moglie - ha perso la vita mentre attraversava il ponte in automobile con la figlia diciassettenne, rimasta gravemente ferita. Il ponte è ora chiuso al traffico. L'8 ottobre del 2022, lo stesso ponte aveva subito diversi danni provocati dall'esplosione di alcuni mezzi pesanti che trasportavano carburante. Il 10 luglio scorso il governo ucraino si è detto responsabile dell'attacco che ne aveva causato la parziale distruzione.
Le bombe a grappolo
In merito alle tanto discusse bombe a grappolo, è intervenuto Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale Usa: "Sono state spedite molto rapidamente in battaglia e sono nelle mani dei difensori ucraini in prima linea, se non sono ancora state usate lo saranno nelle prossime ore o nei prossimi giorni", ha affermato. Il presidente russo Vladimir Putin, dal canto suo, ha risposto che usare queste armi è un atto criminale, ma si dice pronto a ricambiare il gesto con la stessa moneta. Il leader russo ha affermato in un'intervista che Mosca ha una sufficiente riserva di munizioni a grappolo: "Fino ad ora non lo abbiamo mai fatto ma ovviamente se vengono usate contro di noi ci riserviamo il diritto di azioni speculari".
L'accordo sul grano
Intanto c'è ancora attesa per il rinnovo dell'accordo sul grano la cui scadenza é prevista per oggi, lunedì 17 luglio. Dall'Onu non arriva ancora nessuna conferma della sperata proroga. Sabato l'ultima nave con cibo ucraino ha lasciato Odessa, mentre nuove navi non sono entrate nel Mar Nero dal 27 giugno. L'accordo siglato da Turchia, Russia, Ucraina ed Onu prevede l’export di cereali, fertilizzanti e altre derrate rimaste bloccate nei porti ucraini dopo l'invasione russa e stabilisce che le navi vengano ispezionate al ritorno per evitare che trasportino armi in Ucraina.
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