Lampedusa, hotspot al collasso
Emanuela Campanile - Città del Vaticano
Lampedusa, la porta d'ingresso dell'Europa, è al collasso. Il centro d’accoglienza dell’isola siciliana ha superato in questi giorni le 4 mila presenze a fronte di una capienza di sole 450 persone. Il 27 agosto - gioranta che ha registrato sei sbarchi sulle isole Pelagie, con un totale di 310 persone - la prefettura di Agrigento ha disposto i primi trasferimenti con destinazione: Porto Empedocle, Pisa, Pratica di Mare, Augusta.
Il richiamo all'Europa
"L'Europa deve capire che l'Italia non può essere lasciata sola di fronte al fenomeno migratorio”, ha affermato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in visita all’hotspot di prima accoglienza. Nonostante i numeri degli arrivi sia da record e la Polizia e Croce Rossa stiano gestendo in prima linea la situazione, il ministro ha richiamato ancora una volta l'Europa alla condivisione comunitaria del problema.
Aumento dei minori non accompagnati
Dalla Puglia, il sindaco di Brindisi Giuseppe Marchionna, ha chiesto aiuto, soprattutto in riferimento all'aumento del numero di minori soli: "C'è preoccupazione per il numero di migranti in continuo aumento, soprattutto in considerazione del fatto che si tratta di minori non accompagnati". Il primo cittadino ha condiviso inoltre l'appello del governo all' Ue: "Siamo di fronte a un fenomeno epocale - ha affermato - che va affrontato con approcci e mezzi straordinari".
Non solo il mare come via di fuga
Ma a preoccupare non sono solo gli sbarchi di immigrati a Lampedusa, o in Calabria. Un altro fronte bollente è la rotta balcanica dalla quale passano ora anche migranti provenienti da Cuba. Spesso si tratta di intere famiglie in fuga da una disastrosa situazione economica riflesso anche della guerra tra Russia e Ucraina.
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