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Bandiere degli stati africani partecipanti alla riunione ad Accra Bandiere degli stati africani partecipanti alla riunione ad Accra  (ANSA)

Niger, resta aperta la strada della diplomazia, ma è pronto l'intervento armato

Il dialogo resta la chiave privilegiata per la risoluzione della crisi politica nel Paese africano, dove un colpo di stato ha destituito il presidente legittimo, Bazoum, lo scorso luglio. Lo hanno ribadito nella riunione in corso ad Accra, in Ghana, i leader militari dell’Ecowas, pronti tuttavia a intervenire per riportare ordine e stabilità nel caso di fallimento del negoziato

Paola Simonetti – Città del Vaticano

Restano aperti al dialogo, ma se la giunta golpista al potere in Niger non darà risposte concrete e soddisfacenti si passerà all’intervento armato per ripristinare l’ordine costituzionale. Lo hanno ribadito i leader militari dell’Ecowas, la Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale nella riunione straordinaria di due giorni iniziata ieri ad Accra, in Ghana. "Che nessuno dubiti che se tutto il resto fallisce - ha dichiarato Fatau Moussa, commissionario per gli Affari politici, la pace e la sicurezza dell'Ecowas - le forze militari e civili dell'Africa occidentale sono pronte a reagire con tutti i mezzi disponibili”.

Ripristino di democrazia e stabilità 

Un intervento armato è stato già pianificato, ha avvertito Moussa, secondo il quale la giunta militare al potere sta usando il dialogo per guadagnare tempo e far accettare il colpo di Stato. Il capo di Stato Maggiore della Difesa della Nigeria, il generale Christopher Gwabin Musa, ha ribadito che nella riunione straordinaria ad Accra si lavora "non solo per reagire agli eventi, ma per tracciare in modo proattivo un percorso che porti alla pace e promuova la stabilità" in Niger. Intanto, i golpisti rispondono con l'invio di altre truppe al confine con il Benin e la Nigeria. Testimoni oculari affermano che i soldati si stanno piazzando in particolare nelle città di Gaya e di Birni N'Konni. 

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18 agosto 2023, 08:31