Russia, morto Prigozhin capo delle milizie Wagner
Paola Simonetti – Città del Vaticano
La conferma è arrivata dall’Agenzia federale russa per il trasporto aereo: Yevgeney Prigozin il leader delle milizie mercenarie Wagner, autore del tentato golpe a Mosca e uomo in passato molto vicino al presidente russo Putin, è morto sul suo jet insieme al suo braccio destro, un vice, 4 paramilitari del Gruppo Wagner e altre persone dell’equipaggio.
Incidente o attentato?
Non ancora chiara la dinamica del disastro, ma si sospetta sia stato un attacco al velivolo, avvenuto a nord di Mosca. Le accuse piovono da più parti su Putin, che all’epoca della tentata marcia sul Cremlino da parte dello stesso Prigozhin, denunciò la sua ribellione come “tradimento” e giurò di vendicarla, anche se le accuse contro il capo della Wagner furono presto ritirate. L'incidente arriva anche dopo che i media russi hanno riferito che un alto generale legato a Prigozhin è stato licenziato dalla sua posizione di comandante dell'aeronautica. Non si è fatto attendere il commento del presidente degli stati Uniti: "Niente accade in Russia – ha dichiarato Biden-senza che ci sia dietro Putin". Intanto, il comitato investigativo russo ha aperto un’indagine sull’incidente con l’accusa di violazione delle norme di sicurezza aerea, come è tipico quando si aprono indagini di questo tipo.
Le ultime dichiarazioni di Prigozhin
Il capo della Wagner, ritiratosi in Bielorussia, aveva pubblicato pochi giorni fa il suo primo video di reclutamento dopo l’ammutinamento, affermando che Wagner sta conducendo attività di ricognizione e ricerca e “rendendo la Russia ancora più grande in tutti i continenti, e l’Africa ancora più libera”. Resta ora da capire se e come la morte di Prigozhin potrà influire sulle dinamiche del conflitto Russia-Ucraina.
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