Parte della caldera dei Campi Flegrei Parte della caldera dei Campi Flegrei   (ANSA)

Italia, continuano le scosse di terremoto nei Campi Flegrei

Non si sa quando i movimenti sismici si arresteranno, non mancano i timori tra la popolazione residente. La possibilità di eruzione è comunque esclusa nell’immediato futuro. Francesca Bianco, direttrice della sezione di Napoli dell’Osservatorio Vesuviano: i parametri sono sotto controllo in relazione alle attività vulcaniche

Leone Spallino - Città del Vaticano

L’invito ricorrente è quello di mantenere la calma. Sono queste le raccomandazioni dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia in merito allo sciame sismico che sta interessando l’area dei Campi Flegrei da diversi giorni, che ha fatto registrare la sua scossa più forte nella notte del 27 settembre, con una magnitudo di 4.2, la più forte nella zona degli ultimi 39 anni. Non sono stati registrati danni, ma le scuole sono state chiuse in via precauzionale a Pozzuoli, in provincia di Napoli, e i treni hanno registrato ritardi fino a 3 ore per accertamenti sulle linee. Controllati anche ponti e autostrade. “Non possiamo dire quando finiranno le scosse, non abbiamo le tecnologie per prevedere l’attività sismica” - afferma la direttrice della sezione di Napoli dell’Osservatorio di Napoli,  Francesca Bianco, ai microfoni di Radio Vaticana – Vatican News. "Stiamo tenendo d’occhio i parametri riguardo ad una possibile eruzione, anche se al momento possiamo escluderla, almeno nell’immediato”, spiega. 

Ascolta l'intervista a Francesca Bianco

Il territorio dei Campi Flegrei e il bradisismo 

Quella dei Campi Flegrei è un’area nota fin dall’antichità per la sua attività vulcanica e si estende per oltre 15 chilometri, in una superficie che si sviluppa intorno al golfo di Pozzuoli. Si tratta di una caldera gigante, un’enorme conca di origine vulcanica. La zona comprende anche altri due vulcani attivi, cioè il Vesuvio e l'isola di Ischia. “Il bradisismo è un fenomeno sismico tipico dei Campi Flegrei: può generare effetti di abbassamento o di innalzamento del territorio. E’ legato all’attività vulcanica e in particolare alla caldera dei Campi Felgrei” - spiega la dottoressa Bianco - “tuttavia non vuol dire che l’attività bradisismica abbia necessariamente a che fare con possibili eruzioni: in passato ci sono stati esempi di forti attività senza che poi un vulcano abbia eruttato".

Il bradisismo aveva interessato l'area in maniera importante negli anni ‘70 e ‘80, con due episodi distinti. Uno, quello tra il 1970 e il 1972, aveva portato ad un sollevamento complessivo di circa un metro e mezzo, comportando un’intensa attività della Solfatara, uno dei quaranta vulcani che fanno parte della caldera dei Campi Flegrei, che solitamente si limita a generare gas e vapori. Tra il 1983 e il 1984, invece, un altro episodio di bradisismo aveva generato una scossa di magnitudo 5, creando panico nella popolazione e l’attivazione di misure emergenziali. “Il fenomeno sismico legato al bradisismo ha a che vedere con la tensione che subiscono le rocce che si deformano fino a rompersi, rilasciando poi una certa quantità di energia e generando un innalzamento della superficie” - prosegue la dottoressa Bianco . "Durante gli anni '80 questo processo durò per oltre 24 mesi. Non siamo in grado di prevedere, con gli strumenti attuali, quanto potrebbe durare questa volta”.  Discorso diverso invece per quanto riguarda una possibile eruzione. “Al momento i dati in nostro possesso ci permettono di escludere la possibilità che un’eruzione possa aver luogo nell’immediato” – conclude Bianco. "Per quanto riguarda tempi più lunghi abbiamo solo l’esperienza, che ci dice che un vulcano attivo prima o poi erutterà. Speriamo solo lo faccia il più tardi possibile.” 

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27 settembre 2023, 14:36