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Il primo panel del Festival che ha aperto i lavori mercoledì 6 settembre Il primo panel del Festival che ha aperto i lavori mercoledì 6 settembre

Intelligenza artificiale, al giornalismo servono "sapienti correttori di bozze"

Con il panel dedicato alle nuove tecnologie in grado di generare volti e testi si è aperta ad Otranto la XV edizione del Festival Internazionale dei Giornalisti del Mediterraneo, di cui Radio Vaticana - Vatican News è media partner

Andrea De Angelis - Otranto

Ha avuto inizio mercoledì 6 settembre la XV edizione del Festival Internazionale dei Giornalisti del Mediterraneo, in corso fino a sabato 9 ad Otranto, nell'incantevole scenario di largo di Porta Alfonsina. Ad aprire il ricco programma uno dei temi chiave per l’informazione  contemporanea: l’intelligenza artificiale. Si tratta, come noto, di una delle maggiori innovazioni tecnologiche in atto, con effetti importanti per il mondo della comunicazione. Con l'automazione è infatti talvolta già in uso nelle redazioni per facilitare i processi di produzione e organizzazione del lavoro giornalistico, ma il timore, ormai diffuso, è che possa parzialmente sostituirsi alla professione del giornalista, col rischio di fornire al grande pubblico un’informazione incompleta e imparziale. “Intelligenza artificiale, quale futuro per il giornalismo digitale?” è il titolo del panel d’apertura, che è stato moderato da Annalisa Girardi, vice capo area politica di Fanpage.it. Domande e riflessioni, le sue, che hanno sottolineato come sia importante conoscere il gergo fotografico, perchè stiamo assistendo alla nascita di una nuova frontiera del digitale. Su internet le informazioni si leggono sempre piú velocemente, ma scorrendo in rapidità le notizie si rischia di cadere con maggior facilità nella disinformazione.

Il tema della verità

Tra i relatori Cosimo Accoto, filosofo tech e ricercatore affiliato al Mit di Boston. "Cosa fa un filosofo tech? Cerca di capire - ha spiegato - come queste tecnologie incidono nella nostra realtà. Fino ad oggi abbiamo creato macchine che fanno calcoli, la calcolatrice ci dice che due piú due fa quattro. Oggi l'intelligenza artificiale genera volti e testi. In aeroporto, pensiamo ai controlli di sicurezza, inizialmente riconosceva i volti, ma adesso partendo da foto vere l'intelligenza artificiale genera foto finte ad alto grado di realismo. Fino ad oggi una fotografia era sinonimo di realtà, oggi non siamo piú sicuri se quella immagine è vera o no. Questo - ha aggiunto - per la filosofia è interessante, perché attiene al tema della verità, e non vale solo per le immagini, ma anche per i testi che fino ad oggi, come lo scattare una foto, erano proprio solo dell'uomo. Queste tecnologie hanno un impatto enorme sulle nostre civiltà". Tutto ciò apre numerose questioni, "dalla disoccupazione tecnologica al diritto. Occorre comprendere quanto bene c'è e quanto male, perchè sono presenti entrambi". Occorre dunque fare innovazione culturale. "Quando abbiamo abbandonato la civiltà orale grazie alla scrittura e alla stampa, si sono iniziati a stampare anche documenti e libri falsi. Abbiamo dovuto imparare a proteggerci dai falsi, non abbiamo di certo abbandonato la scrittura e la stampa! Davanti ad una provocazione culturale abbiamo dovuto rispondere con una innovazione culturale e nel 1440 è nata la filologia, la scienza - ha concluso - che distingue i documenti veri da quelli falsi. Oggi siamo chiamati a innovarci ed é un invito innanzitutto a non avere paura".

Il pubblico nello scenario di Largo Alfonsina, nel cuore di Otranto
Il pubblico nello scenario di Largo Alfonsina, nel cuore di Otranto

Macchine che controllino le macchine

Giulio de Simone, docente di diritto penale all’UniSalento, è intervenuto in particolare sulle questioni che attengono alla sfera del diritto. "Non é facile dire di chi è la responsabilità davanti ad una fake news, perché - ha spiegato - bisogna capire se il ruolo della macchina è di mero strumento nelle mani di un uomo, allora ci sono gli elementi per individuare in capo alla persona fisica i presupposti della responsabilità penale. Viceversa, se c'è una macchina con una intelligenza artificiale forte, diventa molto piú difficile". Il giurista ha ricordato poi una pronuncia della Cassazione di qualche decennio fa. "Verità della notizia, pertinenza e continenza restano, come ci dice la Cassazione, i tre pilastri del diritto di cronaca. Oggi per il giornalista c'è l'onere di verificare anche se e in che modo c'è un impatto dell'intelligenza artificiale, ma - ha concluso - per dare risposte dovremo affidarci a macchine che controllano le macchine, quindi crearle innanzitutto e poi fidarci".

Un tema ineludibile

Stefano Cristante, docente di sociologia della comunicazione della stessa Università, ha ricordato come "la prima fonte autorevole sono i nostri occhi, siamo abituati a pensare così. I falsi c'erano anche un secolo fa, nella Prima Guerra Mondiale il Times ha pubblicato ossa che non erano di soldati, ma di cavalli. Erano comunque casi eccezionali. Voglio dire che i falsi si sono sempre provati a generare, con gli strumenti a disposizione. In questa fase, oggi, c'è ancora la possibilità di accorgersi di una anomalia, ma un domani sarà impossibile. O la tecnologia stessa, i suoi uomini e le sue donne ci sapranno dire che quella foto non è reale, oppure non potremo distinguere una immagine vera da una falsa". L'esempio è proprio per il mondo del giornalista. "Penso ad una redazione giornalistica. Molti non vorranno entrarci, parlarne. È successo per i telefoni cellulari, poi per i social. Profezie sbagliate. Oggi chi pensa di non dover fare i conti con l'intelligenza artificiale dovrà ricredersi. Ora siamo in una fase in cui non ci rendiamo conto che è impossibile eludere il tema, sia per le immagini che per i testi. Tra qualche anno con ogni probabilità non sarà così. Non si tratta di dire sì o no, ma di capire come controllare la creatività generativa della macchina. Se non teniamo il timone, l'umano - ha concluso - non ci sarà più. Immagino, in tal senso, una riscoperta, in modo nuovo e sapiente, di quello che era il correttore di bozze".

Giustizia e comunicazione

Al termine del panel il giornalista Paolo Di Giannantonio ha intervistato il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto sul tema della “Riforma Cartabia tra giustizia e verità: il difficile ruolo del giornalista”. La serata si è conclusa con un focus su “Rai, comunicare il servizio pubblico”, con l'intervista del giornalista Patrizio Nissirio al direttore della sede regionale di Rai Puglia, Luigi Orsi. Il Festival Giornalisti del Mediterraneo è organizzato in collaborazione con il Comune di Otranto. Media partner per l'edizione 2023 sono, oltre alla nostra testata, Ansa, Avvenire, l'Eco di Bergamo, La Nazione, Il Giorno, Il Resto del Carlino, Fanpage.it e La Gazzetta del Mezzogiorno, con Il patrocinio di Rai Puglia.

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07 settembre 2023, 11:30