Ucraina, nessun accordo sul grano a Sochi fra Putin e Erdogan
Paola Simonetti – Città del Vaticano
Mosca non cambia la posizione già ribadita in passato: la Russia potrebbe ripristinare gli accordi sull’export di grano ucraino attraverso il Mar Nero solo a patto che vengano rimosse le restrizioni, attualmente in vigore, alle esportazioni dei prodotti agricoli russi. Dunque, nessuna intesa su questo nodo si è di fatto concretizzata ieri nell’atteso incontro a Sochi, fra il presidente russo Vladimir Putin e quello turco Recep Tayyip Erdoğan, il quale ha di contro assicurato di aver sottoposto al leader russo nuove proposte, vagliate con l’Onu, che potrebbero portare la Russia a fare marcia indietro sul suo rifiuto al ripristino degli accordi.
L’intesa sul grano del 2022
Una strada, quella di riavvio degli accordi del 2022 fra Russia e Ucraina, che passa, secondo Mosca, proprio attraverso il memorandum adottato allora, dopo la mediazione di Ankara e Nazioni Unite, che prevedeva la rimozione degli ostacoli alle esportazioni di cereali russi, ma che, sottolinea Putin, non è mai stato applicato. Le sanzioni occidentali, infatti, è stato ricordato nell’incontro, pur non colpendo direttamente le esportazioni di cibo, divengono muri insormontabili con le restrizioni imposte a livello bancario, logistico e assicurativo. Inoltre, Putin ha accusato gli ucraini di aver utilizzato i corridoi umanitari riservati alle navi nel Mar Nero per attaccare obiettivi militari e civili russi, compresi i gasdotti Turkish Stream e Blue Stream e le navi russe schierate a loro protezione. "Questo - ha avvertito - non può più essere tollerato". Ma, intanto, i media turchi parlano di un nuovo incontro tra il presidente turco e quello russo, che potrebbe avvenire dopo la riunione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite in programma tra il 19 e il 25 settembre.
La mediazione di pace della Turchia
Obiettivo di Ankara nell’incontro di Sochi, è anche quello di mettere in campo una mediazione di pace nel conflitto Russia – Ucraina. Proprio su questo fronte, il presidente turco ha suggerito a Kyiv di ammorbidire la propria posizione "per poter compiere progressi congiunti con la Russia".
Ucraina: no ai ricatti dalla Russia
Sulle condizioni imposte da Mosca, non si è fatta attendere la risposta di Kyiv: "L'accordo sull'export di grano attraverso il Mar Nero deve essere ripristinato - ha affermato il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba - ma senza accettare i capricci e i ricatti della Russia". Kuleba ha anche sottolineato che non ci si può fidare della Russia e che è quindi necessario sviluppare corridoi marittimi alternativi per fornire l'export dei cereali ucraini.
Accordo sul grano ai Paesi poveri
Una stretta di mano c’è stata invece, fra i due leader, Putin e Erdoğan, sulla fornitura di cereali ai Paesi più poveri: Mosca, secondo quanto assicurato dal presidente russo, effettuerà a breve consegne gratuite a sei Paesi africani. Di una collaborazione militare, Putin si starebbe preparando invece a discutere, entro settembre, secondo quando fatto sapere dalla Casa Bianca, con il leader nordcoreano Kim Jong Un.
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