Scuola, il Forum famiglie: caro libri mina diritto allo studio
Marco Guerra – Città del Vaticano
Garantire pari opportunità di apprendimento e il diritto allo studio per tutti; colmare il divario dell’offerta formativa presente tra diversi territori; mettere le scuole in condizione di offrire tutti i servizi necessari compresi quelli inerenti le attività extracurriculari; rilanciare l’alleanza tra scuola e famiglia per una buona strutturazione dei ragazzi, come studenti e cittadini del futuro e calmierare le spese per i libri e il corredo scolastico. Queste alcune delle sfide che il personale della scuola italiana e le famiglie si trovano ad affrontare all’apertura dell'anno scolastico 2023/24.
Alla Camera audizioni sul ‘caro libri'
Proprio per trovare soluzioni al cosiddetto ‘caro libri’, la Commissione Cultura e Istruzione alla Camera dei Deputati la prossima settimana avvierà una serie di audizioni in cui saranno ascoltati il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, i rappresentanti dell’associazioni degli editori, dei distributori, dei librai e degli studenti. Una delle ipotesi ventilate dalla maggioranza di governo è quella di ampliare il Fondo per il Diritto allo Studio e, di concerto con il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, utilizzare la Carta del Merito anche per l’acquisto di libri scolastici. Secondo un’indagine realizzata da Adoc ed Eures in tre grandi aree metropolitane italiane, per l’anno 2023/24, le famiglie italiane spenderanno 1,45 miliardi di euro per l’acquisto dei libri scolastici per gli oltre 4 milioni e 300mila studenti iscritti alle scuole secondarie superiori di primo e secondo grado. Nel mese di settembre la spesa per i testi scolastici assorbe circa un terzo della retribuzione di un lavoratore medio. In particolare, rileva sempre l’indagine, per l’acquisto dei libri del primo anno, la spesa per un figlio è di 322 euro per le scuole medie e pari a 501 euro per le scuole superiori di secondo grado.
Bordignon: consentire la detrazione delle spese scolastiche
L’educazione e la formazione scolastica rappresentano quindi una sfida particolarmente impegnativa per le famiglie, come spiega nel dettaglio a Vatican News il presidente del Forum delle Associazioni Familiari, Adriano Bordignon. “Il diritto allo studio è una pietra fondate della nostra Costituzione che però viene messo in discussione dal caro scuola”, osserva. "Il rincaro impatta sulle economie domestiche, si stima - afferma - una spesa media annua per studente di 1200 euro tra libri e corredo scolastico”. Per questi motivi, il presidente del Forum delle Famiglie ha chiesto, assieme alle associazioni dei librai, di alzare il Fondo per il diritto allo studio da 133 milioni di euro a 170 milioni e di poter detrarre le spese scolastiche.
Scuola al via tra numerosi problemi
Altri problemi emergenti sono l’adeguamento delle strutture e l’indisponibilità di personale scolastico, situazioni che in alcune aree rischiano di mandare in Dad (didattica a distanza) migliaia di studenti. Su questo fronte Bordignon esprime tutta l’indignazione delle famiglie: “Ogni anno la scuola inizia tra molte incognite, non si può più permettere che non ci siano tutti gli insegnanti per iniziare le lezioni con regolarità, per il sostegno servono persone competenti, va presa più sul serio l’organizzazione logistica e va tenuto presente che stiamo gestendo la cosa più preziosa per il futuro, ovvero i giovani”.
Allenza scuola famiglia
Il presidente del Forum delle Famiglie si sofferma sulla necessità di rilanciare l’alleanza scuola-famiglia: “Bisogna supportare le famiglie a crescere i loro figli umanamente e con la giusta istruzione, allo stesso tempo bisogna evitare contrasti e incomprensioni, sorprendono infatti numerosi ricorsi al Tar delle famiglie. Serve un progetto di crescita integrale della persona e non solo obiettivi didattici da raggiungere”. Bordignon osserva poi che la scuola non è più in grado di fornire quell’ascensore sociale che permetteva anche agli alunni più disagiati di migliorare le proprie condizioni, “oggi chi è povero corre il rischio di avere meno opportunità di crescita”. “Con le minori risorse a disposizione delle famiglie – prosegue – vengono meno i percorsi extracurriculari culturali e sportivi, ma dobbiamo ricordarci che sono investimenti per il futuro del Paese, il figlio deve essere un bene comune e non un costo della famiglia”.
Scuola e natalità, una strategia comune
Promuovere una formazione completa per tutti diventa quindi anche un impegno nella direzione del sostegno alla natalità, perché secondo Bordignon le coppie che programmano una famiglia e dei figli possono farlo con maggiore serenità in una nazione con un sistema scolastico che funziona. “In un Paese con un tasso di natalità negativo come l’Italia bisognerebbe stendere i ‘tappetini rossi’ alle famiglie – prosegue Bordignon – dedicando tutte le migliori risorse alla crescita dei figli, per questo il tema della scuola è centrale insieme a quello dei servizi”. “Una scuola capace di accogliere e formare – conclude - darebbe una prospettiva di speranza a tante giovani coppie”.
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