Israele, attacco di Hamas e rappresaglia su Gaza: centinaia i morti

Migliaia di razzi sono stati lanciati da Gaza su Israele: almeno 300 le vittime israeliane finora. Ci sono anche ostaggi. Non si è fatta attendere la rappresaglia israeliana sulla Striscia: oltre 230 le vittime palestinesi. Hamas: gli attacchi non si fermeranno. Netanyahu: siamo in guerra e vinceremo

Vatican News

Il suono delle sirene in tutto Israele, tra cui Tel Aviv e Gerusalemme, e subito dopo il boato di numerose esplosioni hanno squarciato il silenzio del mattino di sabato 7 ottobre. Da Gaza, fin dalle prime luci dell’alba, sono stati lanciati migliaia di razzi. Le strade si sono subito svuotate e il comando israeliano ha raccomandato ai cittadini del sud e del centro del Paese di “restare nelle aree protette”. Hamas ha rivendicato l'attacco definito "Tempesta-Al Aqsa".

Morti almeno 300 israeliani e oltre 230 palestinesi

I missili lanciati da Gaza hanno causato finora almeno 300 morti tra gli isrealiani, oltre mille i feriti. Da Gaza sono entrati in territorio israeliano decine di miliziani armati di Hamas, anche via mare o in parapendio: hanno preso in ostaggio più di 160 israeliani. Un assalto a sorpresa, nel 50° anniversario della guerra dello Yom Kippur. Il governo israeliano ha dichiarato lo stato di guerra e ha lanciato una rappresaglia aerea su Gaza, chiamata "Operazione spade di ferro": oltre 230 le vittime palestinesi per il momento. Hamas ha annunciato di aver iniziato una battaglia a tutto campo che continuerà e si espanderà con l'obiettivo primario della libertà dei palestinesi e dei luoghi santi. Il premier israeliano Netanyahu, da parte sua, afferma: "Siamo in guerra e vinceremo. Il nemico pagherà un prezzo che non ha mai conosciuto prima". 

Una zona di Tel Aviv colpita da un razzo lanciato da Gaza (Reuters)
Una zona di Tel Aviv colpita da un razzo lanciato da Gaza (Reuters)

Le reazioni nel mondo

Condanne in tutto il mondo per l'attacco di Hamas a Israele. Europa e Stati Uniti riconoscono il diritto dello Stato ebraico a difendersi dai "terroristi". "Il sostegno alla sicurezza di Israele è incrollabile", dice il presidente Biden dopo un colloquio con il premier Netanyahu. L'Onu condanna l'attacco e avverte sulla possibilità di imboccare un "precipizio pericoloso". La Cina è preoccupata per l'escalation di violenza. Dal mondo arabo, arriva ad Hamas il sostegno di Teheran che si dice "orgogliosa dei combattenti palestinesi". Per il presidente palestinese Mahmoud Abbas "Israele ha distrutto il processo di pace". L'Egitto tenta una mediazione "a tutti i livelli per contenere la crisi" e mentre l'Arabia Saudita chiede il cessate il fuoco, Mosca si dice "sorpresa" dall'azione lanciata da Hamas.

I motivi dell'attacco di Hamas

Un attacco senza precedenti quello compiuto da Hamas dalla Striscia di Gaza. Gli osservatori si chiedono il motivo di questa svolta e il perchè proprio ora. Secondo Giorgio Bernardelli, esperto dell'area mediorientale, molto ha giocato il fatto che siamo a 50 anni dalla Guerra dello Yom Kippur. Era il 6 ottobre 1973, quando Siria ed Egitto attaccarono a sorpresa Israele, causando una guerra che durò circa un mese. La comunità internazionale riuscì a ricomporre la crisi con un'iniziativa diplomatica che lasciò la situazione praticamente irrisolta, senza vincitori, nè vinti. Hamas in qualche modo avrebbe voluto ripetere quel tentativo di mettere in ginocchio Israele.

Ascolta l'intervista a Giorgio Bernardelli

Tra gli altri motivi dell'offensiva dei palestinesi della Striscia di Gaza, secondo Bernardelli, anche il fatto che gli Stati Uniti stanno puntando sui cosiddetti "accordi di Abramo", attraverso i quali si stanno appianando i rapporti tra Israele e alcuni Paesi arabi. Per il futuro del Medio Oriente bisognerà vedere ora quali conseguenze avrà questa nuova crisi e se allontanerà di nuovo la possibilità di avviare un dialogo israelo-palestinese proficuo.

AGGIORNAMENTO ORE 07.00 di domenica 8 ottobre

 

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07 ottobre 2023, 09:00