Israele dice no alla tregua su Gaza: “Si rilascino gli ostaggi senza condizioni”
Paola Simonetti – Città del Vaticano
"Ora è tempo di guerra: Israele non cesserà il fuoco, gli ostaggi vanno rilasciati senza condizioni". Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, risponde, così agli appelli di tregua umanitaria nella Striscia, divenuta, stando alle parole dell’ambasciatore palestinese, Riyad Mansour, spese alla riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, un inferno in terra. Cade dunque nel vuoto la proposta di scambio dei sequestrati con tutti detenuti palestinesi avanzata da Hamas, i cui membri sono stati definiti "i nazisti dei giorni moderni" dall'ambasciatore israeliano, Gilad Erdan, parlando all'Onu.
Il nodo ostaggi e gli attacchi su Gaza
Tre prigioniere in un video di Hamas hanno accusato il premier israeliano di pagare sulla loro pelle il fallimento del premier. "Aiutateci, liberateci, altrimenti ci uccidono", questo lo straziante appello delle donne. Immagini che tutto il mondo ha mandato in onda attraverso i canali televisivi. Nessun cenno invece sulle emittenti israeliane. Il governo infatti non dà alcuna credibilità al video, bollandolo come squallida propaganda di Hamas. Sarebbero 240 gli ostaggi trattenuti da Hamas nella Striscia di Gaza, secondo un ultimo aggiornamento delle autorità israeliane.. L'esercito, intanto, nelle ultime ore ha liberato una soldatessa sequestrata, mentre solo ieri l’uccisione di una delle giovani rapite. Si contano altre 55 vittime nei raid aerei israeliani notturni su Gaza, messi a segno anche vicino a strutture ospedaliere. israele sta operando anche su obiettivi di Hezbollah in Libano, mentre proseguono i lanci di razzi di Hamas dalla Striscia di gaza verso Israele. megli attacchi avrebbe perso la vita uno dei comandanti di hamas che ha organizzato i sanguinosi raid del 7 ottobre scorso in cui vennero trucidate da Hamas 1400 persone, per la maggior parte civili.
Caduti anche tra i giornalisti
Anche i giornalisti che stanno seguendo questo conflitto stanno pagando un pensante tributo di sangue. Secondo l'ultimo bilancio del Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj), almeno 31 reporter sono stati uccisi mentre seguivano i vari momentid ella guerra tra Israele e Hamas. Le vittime sono 26 palestinesi, quattro israeliani e un libanese. Altri otto giornalisti sarebbero feriti, mentre nove sono considerati dispersi o detenuti.
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