Israele, nessuna tregua fino al rilascio degli ostaggi
Paola Simonetti – Città del Vaticano
Dopo le due donne già rilasciate nelle scorse ore, da più parti era stata data per imminente la liberazione, da parte di Hamas di altri 50 ostaggi, ma le trattative mediate da Egitto e Qatar hanno avuto uno stop. Lo riportano media israeliani citando fonti diplomatiche secondo le quali lo stallo sarebbe legato alla richiesta di Hamas di condizionare il rilascio dei sequestrati alla fornitura di benzina alla Striscia, richiesta respinta da Israele. Intanto, giunge notizia della morte di un terzo disperso italo-israeliano, vittima dell’attacco di Hamas del 7 ottobre scorso.
Tregua lontana
Sono, intanto, oltre 400 gli obiettivi di Hamas colpiti da Israele nella Striscia, con oltre 140 persone uccise e centinaia di feriti. Nuovi raid hanno mirato anche sul sud del Libano dove, stando alle dichiarazioni dell’esercito israeliano, sono state distrutte basi degli Hezbollah. Il presidente Usa, Biden, congiuntamente con il governo israeliano, ha precisato: "Discuteremo del cessate il fuoco dopo il totale rilascio degli ostaggi". E mentre l’Iran non allenta la minaccia di un attacco su tutti i fronti su Israele, l'Onu torna a chiedere un cessate il fuoco immediato, nel contesto di uno scenario umanitario drammatico a Gaza, ancora stretta dall’assedio.
La perdita di consensi per Netanyahu
Sono, intanto, insistenti voci di disaccordi fra il premier israeliano Benjamin Netanyahu e l’esercito. Ma l’ufficio del primo ministro si affretta a smentire, sottolineando la piena collaborazione fra Netanyahu e il capo delle forze armate “per la vittoria totale di Israele su Hamas".
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