Israele, operazione via terra a Gaza che resta sotto assedio
Paola Simonetti – Città del Vaticano
Israele ha richiamato 300 mila riservisti e continuato a colpire nella notte migliaia di obiettivi a Gaza, oltre 1700, con scontri a fuoco anche sul confine dove cresce la tensione con gli Hezbollah libanesi. Ora lo Stato Ebraico si prepara a colpire massicciamente via terra nell’area già sotto assedio con il blocco di acqua, cibo ed energia elettrica. L'esercito israeliano ha avvisato i palestinesi di lasciare Gaza per l'Egitto, sottolineando che "il valico di Rafah è ancora aperto, ognuno può uscire".
La minaccia di Hamas
Almeno 100 gli ostaggi nelle mani di Hamas che minaccia di "giustiziarne uno per ogni bombardamento israeliano su abitazioni civili a Gaza senza preavviso". Intanto è di 900 morti e oltre 2.600 feriti israeliani il bilancio del primo attacco di Hamas, mentre sono 1500 i palestinesi considerati terroristi trovati senza vita e oltre 3.700 i feriti a Gaza.
Vertice tra i leader europei
Ieri sera il vertice tra il presidente Usa, Joe Biden, e i leader italiano, francese, tedesco e britannico, nel quale è emerso il "fermo sostegno a Israele”: Stati Uniti e alleati affermano di riconoscere "le legittime aspirazioni del popolo palestinese" ma che "sosterranno" lo Stato ebraico con nuovi aiuti ma senza l’invio di soldati, mentre il leader ceceno Kadyrov si dice al fianco dei palestinesi e pronto intervenire per ristabilire la pace.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui