Elezioni in Polonia, favorito il blocco europeista di Tusk
Silvia Giovanrosa - Città del Vaticano
La Polonia attende l’esito ufficiale delle consultazioni elettorali che ieri, domenica 15 ottobre, hanno chiamato al voto i cittadini per la formazione del nuovo Parlamento. L’ affluenza alle urne ha fatto registrare un record straordinario, ha fatto sapere la Commissione Elettorale. Circa il 73% degli aventi diritto, si è recato alle urne. Una così grande partecipazione popolare non avveniva dalle prime elezioni democratiche del 1989. Se venissero confermati i risultati degli exit Poll, la coalizione di destra, che ha guidato la Polonia per 8 anni, sarebbe comunque chiamata a formare un nuovo governo. Tuttavia, il partito del primo ministro Mateusz Morawiecki, avrebbe ottenuto il 36,8% dei voti e una proiezione di 200 seggi, insufficienti per la maggioranza assoluta. Sempre secondo gli exit poll, il principale blocco dei partiti di opposizione "Coalizione Civica” avrebbe ottenuto invece, il 31,6 per cento dei voti, "Nuova Sinistra", blocco formato dal partito "Sinistra Insieme" e da altre forze politiche più piccole, avrebbe raggiunto all’8,6 per cento. In totale i due schieramenti avrebbero il 40,2 per cento, tre punti in più di quanto ottenuto da Destra Unita, la coalizione di cui fa parte "Diritto e Giustizia" insieme ad alcuni piccoli partiti.
Le reazioni
In attesa di dati più certi, non sono comunque mancate le dichiarazioni delle due parti politiche che cercano di mantenere entrambe un cauto ottimismo. "Nessuno potrà rubarci questa vittoria elettorale", ha detto Tusk. “La democrazia ha vinto, oggi possiamo dire: questa è la fine dei brutti tempi”. Sul fronte opposto Il leader del PiS, Jaroslaw Kaczynski, più prudentemente ha ammesso la possibilità che il risultato ottenuto non si traduca in un nuovo mandato. "Non lo sappiamo ancora, ma dobbiamo avere speranza e dobbiamo anche sapere che, indipendentemente dal fatto che siamo al potere o all'opposizione, realizzeremo i nostri progetti e non permetteremo che la Polonia venga tradita", ha dichiarato dalla sede del partito a Varsavia.
Il referendum
Il 15 ottobre i cittadini polacchi sono stati inoltre chiamati ad esprimersi su 4 quesiti referendari riguardanti: la vendita di beni statali a entità straniere, l'età pensionabile, la possibile rimozione del muro al confine con la Bielorussia e le procedure di ricollocazione dei migranti. Molti elettori si sono rifiutati però di esprimersi su queste questioni. Di conseguenza, l’affluenza ai referendum è stata solo del 40%, secondo il sondaggio dell’emittente privata Polsat. Affinché il referendum sia efficace, l’affluenza dovrebbe superare il 50%.
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