Ucraina, Biden e alleati confermano l’impegno per le armi a Kyiv
Marco Guerra – Città del Vaticano
Il presidente Joe Biden si è rivolto direttamente ai leader dei Paesi alleati, lanciando un appello per coordinare quello che definisce “il nostro continuo sostegno al popolo ucraino, mentre difende la propria libertà e indipendenza dalla brutale invasione della Russia".
La decisione del Congresso
Nella nota diffusa dalla Casa Bianca si legge che anche gli altri governi hanno confermato i propri impegni per fornire a Kyiv munizioni e sistemi d’armamento. La riunione in videochiamata si è resa necessaria in seguito al malcontento espresso dal Congresso statunitense, che nei giorni scorsi aveva bloccato il voto sui nuovi fondi per l’Ucraina paventando il rischio di shut-down. Allo stesso tempo, il Segretario di Stato Antony Blinken ha ammesso che negli Stati Uniti c'è scetticismo sulla possibilità di continuare a sostenere l'Ucraina di fronte all'invasione della Russia, ma ha anche sottolineato che si tratta di una questione di "interesse nazionale"."Gli americani sono un po' frustrati dal fatto che sembra che noi ci stiamo accollando gran parte del peso finanziario, ma il resto del mondo sta facendo un lavoro straordinario", ha detto in un discorso al Baker Institute della Rice University a Houston, in Texas.
Allarme Nato sulle munizioni
L’allarme ieri è arrivato anche dall’ammiraglio e funzionario della Nato, Rob Bauer, che nel corso di un Forum per la sicurezza a Varsavia aveva paventato il rischio di un esaurimento delle scorte di munizioni per consentire all'Ucraina di difendersi. Dello stesso parere il ministro della Difesa britannico, James Heappey, che ha invitato gli alleati a destinare il 2% del Pil alla difesa. Al contrario, stimano alcuni analisti, la Russia sembra più in grado di ricostituire le proprie scorte. Intanto, un consigliere del presidente ucraino Zelensky ha detto che un eventuale stop all’invio di armi all’Ucraina significherebbe dare l’opportunità a Mosca di attaccare altri Paesi.
Navi pronte ad approdare nei porti Ucraini
La situazione sul terreno sembra in stallo anche se gli ucraini rivendicano un avanzamento sul fronte sud, con l’uccisione di oltre 260 soldati russi. Secondo Kyiv sono quasi 280mila i soldati russi morti dall’inizio del conflitto. Infine, la marina ucraina ha comunicato che altre 12 navi sono pronte ad entrare nel corridoio sicuro nel Mar Nero predisposto da Kiev. A queste si aggiungono dieci navi in procinto di salpare dai porti ucraini. L'avvio del traffico commerciale da e per i porti ucraini è una sfida alla Russia, che si è sfilata in luglio dall'accordo sui corridoi per il grano.
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