Ucraina, nuovi bombardamenti russi: dagli Usa missili e carri per Kyiv
Marco Guerra – Città del Vaticano
Una serie di attacchi notturni russi sulle regioni ucraine di Zaporizhzhia e Dnipropetrovsk ha provocato la morte di almeno tre persone. Le immagini pubblicate dalle autorità di Zaporizhzhia mostrano un edificio di cinque piani con le finestre divelte, l'ingresso sventrato e detriti sparsi ovunque. Sono morti due inquilini della struttura. Un'altra persona, una donna di 31 anni, ha perso la vita nel bombardamento di una località vicino Dnipro.
Nuove armi Usa all’Ucraina
La più grande centrale nucleare d'Europa si trova a una cinquantina di chilometri da Zaporizhzhia, ed è occupata dalle forze russe. I bombardamenti arrivano dopo che l’Ucraina ha annunciato ieri di aver utilizzato per la prima volta missili americani Atacms a lungo raggio contro la Russia. I missili Usa hanno colpito gli aeroporti di Lugansk e Berdyansk occupati dai russi. Secondo gli esperti, la gittata più lunga dell'Atacms segna un cambiamento sostanziale rispetto alle capacità offensive precedenti. E sempre dagli Usa arriva la fornitura di 31 carri armati Abrams che si è completata ieri. Infine, secondo le indiscrezioni della stampa americana, Biden chiederà al Congresso un pacchetto di 100 miliardi di dollari di aiuti per l’Ucraina e per Israele.
Russia revoca ratifica al trattato sui test nucleari
Dal canto suo la Russia non rimane indifferenze difronte queste nuove consegne di armi americani. Il presidente russo Vladimir Putin parlando da Pechino, dove ha incontrato l'omologo cinese Xi Jinping, ha detto che le consegne statunitensi di missili Atamcs a Kyiv "non porteranno ad alcun risultato e non faranno altro che prolungare l’agonia dell’Ucraina". "Se l'Ucraina vuole aprire un processo negoziale non servono gesti teatrali. Annulli il decreto che li vieta", ha aggiunto Putin parlando da Pechino. Intanto la Duma di Stato - camera bassa del Parlamento russo - ha adottato in terza e ultima lettura un disegno di legge per revocare la ratifica del Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari. Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, in precedenza, ha osservato che l'eventuale revoca russa dell'adesione al Ctbt non avrebbe significato un'intenzione di Mosca di condurre test nucleari.
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