Ungheria e Slovacchia contrarie a nuovi aiuti militari all’Ucraina
Marco Guerra – Città del Vaticano
L’accorato appello a sostenere l’Ucraina è risuonato al Consiglio Europeo che si è aperto ieri pomeriggio, 26 ottobre, a Bruxelles. In video collegamento, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è rivolto ai capi di Stato e di governo dei 27 Paesi Ue chiedendo di intensificare le sanzioni alla Russia, con un pacchetto che ha definito “il più forte di sempre”.
Zelensky chiede ingresso nell’Ue
Nel suo intervento Zelensky ha poi ricordato che l’Ucraina sta percorrendo ogni azione per aderire all’Ue e ha chiesto l’unità dei 27 per accordare il completamento di questo percorso. Sempre ieri sia l’Australia sia gli Stati Uniti hanno varato nuovi aiuti militari per Kyiv rispettivamente per 20 e 150 milioni di dollari. Il pacchetto includerà munizioni aggiuntive per sistemi missilistici terra-aria avanzati nazionali, missili antiaerei Stinger e munizioni aggiuntive per sistemi missilistici di artiglieria ad alta mobilità, ha precisato il Pentagono in una nota.
Ungheria e Slovacchia contrarie
Ma sul fronte europeo si avverte stanchezza per l'ingente impegno bellico. L’Ungheria sta bloccando l'ottava tranche di aiuti militari dell’Ue a Kyiv. A margine del Consiglio Europeo il leader ungherese Victor Orbán ha ribadito che non intende dare ulteriori soldi del bilancio Ue per l’Ucraina, e a lui si è aggiunto anche il nuovo premier della Slovacchia, Robert Figo, che ha annunciato lo stop a nuove forniture di armi da parte di Bratislava, come promesso in campagna elettorale.
Sgomberati bambini nella regione di Kharkiv
Intanto sul terreno proseguono i combattimenti e i raid missilistici russi. In dieci insediamenti della regione ucraina di Kharkiv verrà annunciata l'evacuazione forzata delle famiglie con bambini. Nella zona le forze russe stanno conducendo pesanti attacchi. Mosca denuncia invece che nella notta un drone ucraino è stato intercettato dalle difese aeree russe sopra la regione di Kursk, al confine con l'Ucraina. Secondo il ministero della Difesa russo, si tratta dell'ennesimo tentativo di Kyiv di attaccare strutture sul territorio della Federazione russa.
Massoletti (Ispi): possibile ostruzionismo in seno all’Ue
“In realtà sia Slovacchia sia Ungheria non hanno mai avuto una grande importanza nell’aiuto Occidentale all’Ungheria il problema è che possono fare ostruzionismo in sede europea dove le diverse decisioni devono quasi sempre passare all’unanimità”. Spiega a Vatican News, Mattia Massoletti, responsabile del programma dell’Ispi su Russia, Caucaso e Asia Centrale. “In tutti i casi il fatto che sia aggiunta una nuova voce di dissenso sul fronte Occidentale – prosegue Massoletti – non è una buona notizia per Kyiv, perché dobbiamo anche considerare che la contingenza della guerra israelo-palestinesi sta distogliendo il riflettori della comunità internazionale dal conflitto in Ucraina”.
I riflessi della guerra in Medio Oriente
Massoletti osserva che segni di stanchezza per l’ingente impegno economico bellico arrivano anche dagli Stati Uniti, dove alcuni esponenti repubblicani al congresso chiedono di assegnare ad Israele una parte del pacchetto di 6 miliardi di dollari di aiuti militari previsto per l’Ucraina. “Se il conflitto in Medio Oriente si dovesse prolungare oltre il previsto non si può escludere che questo potrebbe distogliere aiuti a Kyiv”, sottolinea l’analista del Ispi, secondo il quale sul terreno al momento si assiste ad una fase di stallo.
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