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Medici specializzati volontari di Emergenza Sorrisi e un piccolo paziente   (VALENTINA TAMBORRA) Medici specializzati volontari di Emergenza Sorrisi e un piccolo paziente (VALENTINA TAMBORRA)

"Vogliono solo sorridere", al via la campagna solidale di Emergenza sorrisi

È partita il 25 settembre scorso la raccolta fondi indetta dalla onlus che si dedica a curare i bambini affetti da malformazioni facciali in contesti difficili. Il fondatore Fabio Massimo Abenavoli: “Abbiamo bisogno di fondi adeguati per poter proseguire con le nostre attività chirurgiche”

Luana Foti – Città del Vaticano

“La raccolta fondi è l’ultimo momento di un percorso importante che noi dobbiamo obbligatoriamente fare per poter essere concretamente attivi.” Il presidente di Emergenza Sorrisi, Fabio Massimo Abenavoli, presenta così a Vatican News-Radio Vaticana  “Vogliono solo sorridere”, l’annuale campagna solidale iniziata il 25 settembre scorso e che terminerà il prossimo 25 ottobre. Si tratta del sistema di finanziamento più importante su cui si sostiene un'azione umanitaria avviata 15 anni fa. Abenavoli è un chirurgo plastico e maxillo-facciale che dopo aver coltivato fin dagli anni accademici il sogno di lavorare come medico in Africa, ha deciso di fondare questa onlus che grazie al lavoro di medici e infermieri volontari cura con operazioni chirurgiche i bambini con malformazioni al volto, labbro leporino, traumi di guerra, palatoschisi - una particolare malformazione congenita che si declina nella comparsa di un’apertura di dimensioni variabili sul palato - e sequele di ustioni che, precisa, "sono una grande preoccupazione in questi contesti dove mancano le risorse e i medici locali”.

Ascolta l'intervista con Fabio Massimo Abenavoli

Oltre 5900 interventi chirurgici in 23 Paesi del mondo

Iraq, Somalia, Libia, Afghanistan, Burkina Faso, Benin sono soltanto alcuni dei 23 Paesi verso cui sono dirette le missioni chirurgiche di Emergenza Sorrisi. Paesi diversi tra loro ma accomunati da situazioni interne complesse, contesti difficili segnati da guerre, povertà e mancanza di risorse essenziali. “Ma il senso dell’azione umanitaria è proprio questo: andare dove c’è maggiore necessità, dare un segno di presenza in contesti di particolare disagio in cui la guerra e attività di terrorismo hanno precluso l’accesso alla sanità a tante famiglie e a tanti bambini”, spiega il presidente dell'onlus. Operare in questi contesti non è esente da ostacoli, principalmente per il rapporto con le istituzioni locali. “Tante volte è un rapporto difficile perché non sempre c’è questa sensibilità e accettazione da parte di alcuni Paesi, alcuni funzionari o ministri della sanità. Non sempre - continua Abenavoli - è facile far capire che il nostro aiuto deve essere una cosa sinergica e che è sempre una proposta di collaborazione e di scambi di esperienza e non un approfittarsi della situazione. Noi non ci imponiamo mai, al contrario vogliamo essere sempre ospiti graditi”.  Ma, passata questa fase, e dopo ormai tanti anni di lavoro, Abenavoli racconta che molte difficoltà sono superate. “I rapporti che abbiamo con questi nostri fratelli nei vari Paesi sono meravigliosi al di là dell'aspetto politico religioso, perché ognuno di noi ha il suo credo. Io sono cattolico praticante e mi confronto abitualmente con colleghi o strutture dove c'è un credo religioso differente, ma sempre nel rispetto reciproco, sempre in un clima di fratellanza e di collaborazione”, conclude.

Il chirurgo Fabio Massimo Abenavoli visitando un paziente
Il chirurgo Fabio Massimo Abenavoli visitando un paziente

Un ricordo commovente

Durante le loro missioni chirurgiche i medici e gli infermieri volontari di Emergenza Sorrisi hanno curato quasi 6000 bambini vivendo le loro difficili storie. Fabio Abenavoli dice che non ne dimentica nessuna ma ce n’è una in particolare che ricorda con emozione. “è la storia di una famiglia che dopo tre giorni di viaggio è arrivata in ospedale mentre noi eravamo pronti a chiudere la missione perché dopo 7-8 giorni di chirurgia intensa, l'ultimo giorno noi lo lasciamo per le medicazioni e gli interventi più semplici. In quel caso non avremmo dovuto procedere con l'intervento chirurgico perché era già stata smontata la sala operatoria e quant'altro ma non ce la siamo sentiti di rimandarlo indietro e in due ore abbiamo ricreato le condizioni per operare in sicurezza questo bambino. La cosa più bella è stata vedere i genitori che, consapevoli di aver avuto questa opportunità, si sono messi a piangere non appena gli abbiamo ridato il bambino ormai guarito”, rievoca Abenavoli con commozione. 

La campagna solidale

L’obiettivo di "Vogliono solo sorridere" è sostenere le missioni chirurgiche e le attività di formazione dei sanitari locali condotte da Emergenza Sorrisi per permettere ai piccoli pazienti, che spesso per raggiungere il centro ospedaliero devono affrontare viaggi a piedi della durata di alcuni giorni, di tornare a condurre una vita normale.  “Noi abbiamo questa grande possibilità di offrire gratuitamente il nostro contributo ma i costi per i materiali chirurgici, dei farmaci e di tutta la parte operativa ricadono sulla nostra organizzazione e sono dei costi importanti. Un intervento chirurgico in sintesi costa a noi 250 euro, un prezzo modesto rispetto all’ Italia dove secondo le stime del Raggruppamento omogeneo di diagnosi-DRG arriva a 2500, 3000 euro. È vero che quindi noi paghiamo meno un intervento chirurgico all’estero rispetto all’Italia, però questi costi dobbiamo comunque sostenerli”, spiega Abenavoli.

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01 ottobre 2023, 09:00