Tra Israele e Hamas si combatte senza sosta. Guerriglia urbana a Gaza City
Giancarlo La Vella – Città del Vaticano
Si combatte ormai giorno e notte nella Striscia di Gaza. Ai raid aerei e ai colpi di artiglieria israeliani segue regolarmente il lancio di missili e ordigni. In particolare, l’ingresso dei soldati a Gaza City potrebbe dare vita ad una lunga e sanguinosa guerriglia urbana. Il governo guidato da Beniamjn Netanyahu annuncia: “siamo al culmine della campagna, andremo avanti sino alla vittoria”. Intanto a complicare la situazione c’è la possibile apertura del fronte nord al confine con il Libano. Esplicative le parole di oggi nel messaggio televisivo di Nasrallah, leader di Hezbollah, partito sciita filoiraniano.
Colpire Hamas
Sul terreno le azioni israeliane stanno diventando sempre più capillari. I miliziani di Hamas sfruttano la intricata rete di tunnel che nel sottosuolo della Striscia consente lo spostamento di truppe e armamenti senza subire eventuali attacchi dal cielo. Le basi del movimento fondamentalista si troverebbero anche sotto gli ospedali e le scuole. E proprio l’ospedale al Quds di Gaza è stato teatro di violenti scontri. Mentre il nosocomio di al-Shifa di Gaza City, il più grande della Striscia, secondo l'esercito israeliano sarebbe sede di un importante deposito di carburante e ospiterebbe il comando centrale di Hamas. E proprio l'ingresso di questo ospedale è stato colpito oggi da un raid israeliano che ha provocato almeno sei morti. Lo comunica l'emittente al-Jazeera, precisando che sarebbe stato preso di mira un convoglio di ambulanze che avrebbe dovuto trasportare feriti e malati verso il valico di Rafah. Fonti mediche citate dall'emittente parlano di un "massacro". Scontri e vittime anche in Cisgiordania.
Usa: consentire interventi umanitari
Intanto oggi nuova visita in Israele del segretario di Stato americano, Anthony Blinken. Gli Stati Uniti insistono, affinché nell’ambito della battaglia vi siano pause umanitarie per consentire l’ingresso nella Striscia di Gaza di beni di prima necessità, l’uscita di quanti più civili possibile e il rilascio degli ostaggi nelle mani di Hamas, un’altra questione, questa, che ancora non sembra per ora risolvibile. Nella conferenza stampa tenuta a Tel Aviv, Blinken ha detto che Stati Uniti e Israele "hanno identificato un meccanismo per permettere che il carburante raggiunga" Gaza "per gli ospedali ed altre necessità". Di fatto, secondo quanto riporta il Times of Israel, nel colloquio con il segretario di Stato Usa, Netanyahu avrebbe ribadito che "Israele non consentirà l'ingresso di carburante a Gaza e si oppone all'invio di denaro nella Striscia". Blinken ha detto inoltre di "aver parlato con i leader israeliani su passi tangibili che possano essere presi per continue consegne di cibo, acqua, medicinali, carburanti ed altri beni essenziali, aggiungendo che i colloqui andranno avanti "per far arrivare gli aiuti, compresi quelli delle Nazioni Unite". Intanto il bilancio delle vittime cresce drammaticamente. Oltre 1400 i morti dei raid di Hamas del 7 ottobre, oltre 9 mila quelli della controffensiva israeliana.
Ultimo aggiornamento alle ore 17.45
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