Infuria la guerra in Medio Oriente, il Pam: i civili muoiono di fame
Andrea De Angelis - Città del Vaticano
È un Natale di sangue quello che ha vissuto la Terra Santa. Secondo fonti palestinesi, sono centinaia le vittime dei bombardamenti israeliani, comprese le 106 della notte tra il 24 e il 25 dicembre. Il Capo di Stato maggiore israeliano Halevi ha affermato che Israele "raggiungerà la leadership di Hamas, sia che ci voglia una settimana o che ci vogliano mesi", e "aumenterà la pressione in varie forme" per "consentire la realizzazione degli obiettivi della guerra, la distruzione di Hamas e la restituzione degli ostaggi". Halevi ha anche fatto riferimento all'escalation di violenza in Cisgiordania, affermando che "le forze israeliane continuano a lavorare notte e giorno per contrastare e sradicare il terrorismo in Giudea e Samaria, e lo fanno con grande successo".
La denuncia dell’Onu
Il Programma Alimentare Mondiale, la più grande organizzazione umanitaria al mondo, denuncia che nella Striscia i civili stanno morendo di fame. Un mese fa l’Agenzia dell’Onu aveva messo in guardia da questo rischio. La relatrice speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani degli sfollati interni afferma inoltre che Israele sta "lavorando per espellere" la popolazione civile dalla striscia di Gaza. “Israele sta cercando di alterare in modo permanente la composizione della popolazione di Gaza con ordini di evacuazione in continua espansione e attacchi diffusi e sistematici contro i civili e le infrastrutture civili”, ha detto Paula Gaviria Betancur in un comunicato diffuso dall'Alto Commissariato Onu per i Diritti Umani. Dall'inizio della guerra l'85% della popolazione di Gaza è sfollata internamente, si legge ancora nel comunicato dell'agenzia Onu.
Gli attori internazionali
La Francia "è gravemente preoccupata per l'annuncio delle autorità israeliane che i combattimenti a Gaza si intensificheranno e si prolungheranno, in un momento in cui i bombardamenti sistematici hanno provocato un gran numero di vittime civili negli ultimi giorni". È quanto si legge in una nota diffusa dal ministero degli Esteri francese. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha telefonato all'emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, per discutere della guerra tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza, secondo una dichiarazione diffusa dall'agenzia di stampa ufficiale del Qatar. La dichiarazione afferma che i due hanno parlato, tra gli altri argomenti, di "sforzi di mediazione congiunti per calmare la situazione e raggiungere un cessate il fuoco permanente". Nessun commento per ora dalla Casa Bianca. In serata arriva intanto la notizia di una nuova riunione, che si terrà questa notte, del gabinetto di guerra israeliano per discutere, per la prima volta, le opzioni per il futuro della Striscia di Gaza dopo la guerra. A riportarla è Haaretz. Sul tavolo un piano formulato dal quartier generale della sicurezza nazionale sulle varie fasi dopo la conclusione dei combattimenti.
Il terreno
Si registra un'operazione militare israeliana su larga scala nel campo profughi di Nur Shams, in Cisgiordania, per la terza notte consecutiva. Lo riporta Al Jazeera, secondo cui sarebbe stato effettuato un attacco di droni e sei palestinesi sarebbero stati uccisi. Il personale dell'ospedale afferma, sempre secondo la fonte, che al personale medico e alle ambulanze è stato impedito di raggiungere i feriti. Cecchini israeliani sarebbero posizionati sui tetti di diversi edifici a Nur Shams. L'esercito israeliano ha annunciato oggi la morte di altri tre soldati nei combattimenti di ieri, martedì 26 dicembre, nel nord della Striscia di Gaza, portando a 164 il bilancio delle vittime militari dell'operazione di terra contro Hamas. In un comunicato citato dai media locali, le Forze di difesa israeliane specificano che le ultime vittime sono due soldati di 20 e 21 anni e un vicecomandante di 23 anni. Sale a 21.320 il bilancio dei morti a Gaza da quando Israele ha iniziato a colpire la Striscia in risposta agli attacchi del 7 ottobre scorso. Lo riferisce il ministero della Sanità di Hamas. Il portavoce del ministero, Ashraf al-Qudra, ha inoltre riferito che le persone rimaste ferite nelle stesso periodo sono 55.603.
Ultimo aggiornamento 28 dicembre ore 18.25
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