Guerra in Medio Oriente, attesa per il voto del Consiglio di Sicurezza dell'Onu
Andrea De Angelis - Città del Vaticano
Il terrore si diffonde anche in video. Come in quello pubblicato ieri, lunedì 18 dicembre, dalle Brigate al-Qassam, dove prende la parola uno dei tre ostaggi israeliani, che si presenta come il 79enne Halem Bery, del kibbutz di Nir Oz. "Sono qui con un gruppo di altri anziani, hanno tutti malattie croniche e vivono in condizioni molto dure", dichiara Bery, aggiungendo subito dopo che "noi siamo la generazione che ha costruito le fondamenta per la creazione di Israele. Non capiamo perché siamo stati abbandonati qui. Dovete liberarci, non importa il costo", prosegue l'anziano. "Terrorismo atroce". Così il portavoce dell'esercito israeliano, Daniel Hagari, ha definito l'ultimo video diffuso da Hamas in cui compaiono tre anziani presi in ostaggio il 7 ottobre. "Mostra la crudeltà di Hamas contro i civili anziani, innocenti e che necessitano di cure mediche", ha aggiunto.
Il voto per fermare le ostilità
Il rinvio del voto del Consiglio di Sicurezza Onu, in programma per le 16 di oggi, martedì 19 dicembre, appare legato alla necessità di riformulare il testo della bozza per rispondere alle obiezioni degli Stati Uniti ed evitare un loro nuovo veto che affosserebbe la risoluzione. Il voto era previsto ieri, ma gli Usa hanno dichiarato di non poter sostenere un riferimento alla cessazione delle ostilità, mentre potrebbero accettare la sospensione delle ostilità.
Due Stati
Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha sottolineato l'impegno dell'amministrazione Biden nella creazione di uno Stato palestinese durante una telefonata con la controparte saudita, il principe Faisal bin Farhan. Blinken, secondo un rapporto statunitense citato da The Times of Israel, ha anche sottolineato "l'importanza di affrontare urgentemente i bisogni umanitari a Gaza e prevenire l'ulteriore diffusione del conflitto".
Il fronte siriano
Israele ha attaccato una postazione dell'esercito siriano in risposta ai missili sparati dal territorio siriano. L'esercito israeliano ha dichiarato che i proiettili sono atterrati in aree aperte e la sua artiglieria ha sparato contro il “centro del fuoco” in Siria. “I carri armati hanno attaccato una postazione militare dell'esercito siriano”, si legge in un comunicato. Altri due soldati israeliani sono morti ieri in combattimento nel nord della Striscia di Gaza. Lo rende noto oggi l'esercito di Israele, portando a 131 il bilancio dei militari uccisi dall'inizio dell'operazione di terra contro Hamas.
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