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Soldati dell'Ecuador nella metro di Quito Soldati dell'Ecuador nella metro di Quito  (AFP or licensors)

Ecuador, l'esercito arresta oltre 1300 narcotrafficanti

Continua l'operazione del presidente Noboa contro le bande criminali. Ripreso il controllo delle carceri. Denuncia dell'Unicef: oltre 700 minori uccisi nel 2023

Michele Raviart - Città del Vaticano

L'Ecuador sta gradualmente tornando alla normalità dopo i disordini causati dalle organizzazioni di narcotrafficanti responsabili delle violenze che stanno colpendo il Paese, rese note in tutto il mondo dall’irruzione la scorsa settimana in un canale televisivo. Nelle strade della capitale Quito è ripresa parzialmente la circolazione, con gli uffici pubblici che hanno continuato a lavorare da remoto così come le lezioni si svolgeranno a distanza fino a mercoledì.

Liberati 200 funzionari in ostaggio

 Il “Piano Fenice” portato avanti dal presidente Daniel Noboa, che ha dichiarato lo status di “conflitto armato interno” contro 21 organizzazioni criminali ha finora portato all’arresto di 1.327 persone, in circa 13 mila operazioni di polizia che hanno portato al sequestro di armi, veicoli e di oltre 5 tonnellate di droga. Ripreso anche il controllo delle carceri che erano state occupate dai criminali, mentre sono stati liberati anche i 200 funzionari presi in ostaggio dai narcos.

L'Unicef denuncia l'aumento degli omicidi tra minori

Intanto l’Unicef lancia un allarme per l’aumento del 640% in quattro anni degli omicidi di bambini e adolescenti. Sono 770 quelli uccisi nel 2023 rispetto ai 104 uccisi nel 2019. Denunciato anche il reclutamento da parte dei gruppi armati e l’interruzione su larga scala dei servizi di base nelle aree controllate dai narcos, come l’accesso alla salute e all’istruzione.

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15 gennaio 2024, 18:41