Medio Oriente, Hezbollah rivendica il lancio di missili contro Israele
Amedeo Lomonaco - Città del Vaticano
Le notizie dal Medio Oriente sono il drammatico specchio di un conflitto che rischia di allargarsi. Hezbollah ha rivendicato il lancio di razzi questa mattina dal Libano sul Monte Meron, nel nord di Israele. In una dichiarazione, citata da “Times of Israel”, il movimento sciita libanese filoiraniano ha affermato di aver preso di mira un'installazione militare israeliana.
Timori per l’ampliamento del conflitto
L'attacco compiuto nel nord del territorio israeliano, ha aggiunto Hezbollah, è "una risposta iniziale" all’uccisione in Libano, la scorsa settimana, di un importante dirigente di Hamas, Saleh al-Arouri. Aumentano poi i timori di un’escalation regionale dei combattimenti, il capo del movimento sciita, Hassan Nasrallah, ha dichiarato che l’assassinio di al-Arouri ha cambiato la natura del conflitto.
La reazione di Israele
Dopo il lancio di razzi sul Monte Meron, Israele ha condotto diverse operazioni militari nel sud del Libano. Aerei da combattimento, rende noto il “Guardian”, hanno attaccato una serie di siti gestiti da Hezbollah nelle aree di Aita al-Sha'ab, Yaron e Ramya. Tra gli obiettivi, un sito di lancio ed edifici militari.
Nuovo bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza
Nel giorno in cui Papa Francesco, dopo l'Angelus, ha esortato a pregare "per la pace in Medio Oriente, in Palestina, in Israele, in Ucraina, in tutto il mondo", sono sempre più drammatici i dati legati al conflitto nella Striscia. Il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, ha aggiornato il bilancio delle vittime dall'inizio della guerra con Israele. Sono almeno 22.722 le persone che sono state uccise. È salito inoltre ad almeno 21 morti il bilancio dei bombardamenti israeliani di questa notte su Khan Yunis e Deir al-Balah. Lo ha reso noto l’emittente araba Al Jazeera. A questo drammatico bilancio si aggiungono almeno 1.200 persone rimaste uccise in Israele nell’attacco del 7 ottobre.
A Gaza 1,1 milioni di bimbi a rischio malattie e fame
Nella Striscia di Gaza i più vulnerabili sono soprattutto i bambini. L’Unicef ha ricordato, in un comunicato, che oltre 1,1 milioni di minori a Gaza sono minacciati dall'intensificarsi del conflitto, della malnutrizione e delle malattie. "I bambini di Gaza sono intrappolati in un incubo che peggiora di giorno in giorno", ha dichiarato Catherine Russell, direttrice generale del Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia.
Le minacce dell’Iran
In Iran è intanto salito a 91 il numero delle vittime nell'attacco di tre giorni fa a Kerman, rivendicato dal sedicente stato islamico, avvenuto durante le commemorazioni per il quarto anniversario della morte del generale Qassem Soleimani, ucciso in un raid americano a Baghdad. Di fronte a migliaia di persone accorse ai funerali il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, ha accusato ieri Stati Uniti e Israele di aver "creato il Califfato". "Sceglieremo noi - ha affermato Raisi - il luogo e il tempo della vendetta".
Incontro tra Erdogan e Blinken
In un contesto così difficile e drammatico, si è aperto intanto a Istanbul l'incontro fra il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, e il segretario di Stato americano Antony Blinken. In cima all'agenda dei colloqui, la guerra nella Striscia di Gaza e la richiesta turca di acquistare F-16 dagli Stati Uniti. Si tratta della prima tappa di una serie di incontri che il capo della diplomazia statunitense ha in programma in diversi Paesi del Medio Oriente e del Mediterraneo.
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