Guerra in Medio Oriente, raid israeliani a Khan Yunis e in Cisgiordania
Silvia Giovanrosa – Città del Vaticano
Alcune decine di manifestanti del movimento "Changing Direction" e della coalizione "Elections Now" hanno bloccato stamani, 8 gennaio 2024, l'ingresso principale della Knesset a Gerusalemme, chiedendo elezioni anticipate e l'immediata sostituzione del governo. Alcuni organizzatori della protesta sono familiari di persone uccise da Hamas il 7 ottobre scorso. Nella notte l’esercito israeliano ha condotto un grosso attacco a Khan Yunis, con decine di vittime tra i palestinesi. Durante il raid sono stati bombardati due ospedali, quello Europeo di Khan Yunis e quello di Deir al Balah. Proprio in quest’ultimo, due gruppi di assistenza medica hanno annunciato il loro ritiro, dopo la richiesta dell’esercito israeliano di evacuare la zona. Colpito anche il campo profughi dove si contano attualmente almeno 8 morti. Nel raid a Khan Yunis hanno perso la vita anche due giornalisti.
Raid aereo in Cisgiordania
Gli scontri sono proseguiti anche a Jenin, in Cisgiordania, con diverse vittime. L’operazione è partita dopo che un ordigno è esploso al passaggio di un veicolo con a bordo un agente della polizia di frontiera israeliana, insieme ad alcuni colleghi. Sempre in Cisgiordania, una bambina palestinese di 3 anni è morta durante un attacco contro un checkpoint di Gerusalemme est, non lontano dalla città di Biddu. La piccola, secondo la polizia israeliana, è stata colpita accidentalmente dai proiettili esplosi dagli agenti nel tentativo di neutralizzare le due persone a bordo della vettura che ha investito una guardia di frontiera, ferendola lievemente.
Blinken a Tel Aviv
Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, sarà nelle prossime ore in Israele dove chiederà al premier israeliano Benjamin Netanyahu di annunciare la fine della ''fase militare'' della guerra nella Striscia di Gaza e di passare a ''raid mirati'' per tutelare maggiormente la popolazione civile. Blinken incontrerà anche le autorità locali degli Emirati Arabi Uniti e l’Arabia Saudita nel tentativo di ottenere un loro intervento che eviti un escalation del conflitto.
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