Una "Maratona della memoria" per non dimenticare la Shoah
Marina Tomarro – Città del Vaticano
Quel labile confine tra memoria e ricordo, la memoria che rimane, il ricordo che con il tempo che passa diventando flebile ed evanescente fino a scomparire del tutto. Ed è proprio quell’oblio che deve essere evitato quando si parla di shoah. Questo l’obiettivo de “La Maratona della Memoria” promossa dalla Fondazione Filosofi lungo l’Oglio.
Raccontare per non dimenticare
Si tratta di sette incontri online che a partire da ieri, 23 gennaio, fino alla prossima 28, andranno in onda ogni giorno dalle ore 10, sul sito filosofilungologlio.it e sul canale YouTube della Fondazione, e che esploreranno gli aspetti filosofici, storici, teologici e letterari di ciò che è stato l’orrore dell’Olocausto. “Quello che cerchiamo di fare attraverso questi incontri – spiega il direttore scientifico della fondazione Francesca Nodari – è quello di conservare la memoria affinchè non si perda. Ormai i sopravvissuti alla shoah, stanno ormai scomparendo, e ne sono rimasti davvero pochi, e allora tocca a noi portare avanti quel ricordo e far si che non sia mai dimenticato. L’orrore dei campi di concentramento non si deve ripetere mai più, e noi sappiamo tutti bene quanti pericolosi focolai di guerra ci sono nel mondo”
Testimoniare il dolore perché non accada più
Gli appuntamenti sono iniziati con un intervento del biblista e teologo, Paolo De Benedetti, proseguono poi con lo storico David Bidussa che parlerà su: “L'era della postmemoria”. Mentre Simona Forti, professore ordinario presso la Scuola Normale di Pisa e studiosa di Hanna Arendt, rifletterà sul tema “La questione del male tra trasgressione e obbedienza”. L'appuntamento di giovedì sarà dedicato invece al tema della "Vanità della memoria", con le riflessioni di Amos Luzzatto, medico, scienziato e biblista. Venerdì Salvatore Natoli, il filosofo dello “stare al mondo”, parlerà de "La memoria di Giobbe". Nel Giorno della Memoria, sabato 27 gennaio, si potrà ascoltare la toccante testimonianza di Daniel Vogelmann, fondatore nel 1980 della casa editrice Giuntina, la cui prima pubblicazione nella collana Schulim Vogelmann, fu “La notte” del Premio Nobel Elie Wiesel da lui stesso tradotta. La Maratona si concluderà, infine, con “Il comandamento della memoria” di Giuseppe Laras rabbino capo ad Ancona, Livorno e Milano, scomparso nel 2017, e figura chiave nel dialogo ebraico-cristiano. In questo intervento, registrato qualche anno fa, lui raccontava la tragedia che ha colpì la sua famiglia. “Abbiamo voluto omaggiare anche chi non è più tra noi – sottolinea la presidente Nodari – perché se questa maratona oggi è possibile lo dobbiamo anche ai contributi di personalità come De Benedetti, Luzzato e il rav Laras”.
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