Medio Oriente, alta tensione tra Iran e Pakistan: nuovi attacchi houthi nel Mar Rosso
Silvia Giovanrosa – Città del Vaticano
Gli houthi hanno rivendicato l'attacco alla nave americana Chem Ranger nelle coste antistanti lo Yemen. Il gruppo dei ribelli annuncia di aver lanciato missili navali contro la nave e di averla colpita. Gli Stati uniti hanno confermato l’attacco, facendo sapere che non sono stati rilevati danni o feriti. Intanto il presidente americano Joe Biden ha dichiarato che gli attacchi militari statunitensi e britannici contro gli houthi dello Yemen continueranno, perché i ribelli sostenuti dall'Iran stanno ancora attaccando le navi nel Mar Rosso. I ribelli yemeniti, le cui azioni stanno ostacolando il traffico marittimo nel Mar Rosso, hanno garantito un "passaggio sicuro" alle navi cinesi e russe su questa rotta strategica, come dichiarato da uno dei loro leader al quotidiano russo Izvestia.
Il fronte israeliano
Dichiarazioni incrociate a quelle del premier israeliano Benjamin Netanyahu ed al capo della Casa Bianca Joe Biden. Per Washington ‘'non c'è alcun modo'' di risolvere la questione ''senza la creazione di uno Stato palestinese'', come ha dichiarato il portavoce del Dipartimento di Stato Miller. Da Netanyahu arriva un "no" secco durante una conferenza stampa di ieri 18 gennaio, durante la quale ha dichiarato di escludere la possibilità della creazione di uno Stato palestinese autonomo nella Striscia di Gaza: “Qualsiasi sia la soluzione che potrà essere trovata nel prossimo futuro, con o senza un accordo, Israele manterrà il controllo su tutti i territori a ovest del fiume Giordano”. Intanto il segretario alla Difesa americano Austin ha parlato con il ministro della Difesa israeliano Gallant “per discutere del passaggio di Israele a operazioni a bassa intensità a Gaza”. Lo riferisce il portavoce del Pentagono, sottolineando come Austin “ha ribadito la necessità di accelerare l’assistenza umanitaria e di proteggere i civili”.
Il fronte Pakistano
Sono 9, di cui 4 bambini, i morti nella rappresaglia pakistana contro villaggi separatisti in Iran. L’attacco sferrato dall’esercito di Islamabad è arrivato due giorni dopo che Teheran aveva, a sua volta, colpito il gruppo terrorista Jaish al-Adl. Il primo ministro pakistano Anwaar-ul-Haq Kakar ha convocato per oggi una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale, ha annunciato un portavoce del suo ufficio. All'incontro, previsto per metà pomeriggio, parteciperanno il capo di Stato maggiore dell'esercito e il capo dei servizi segreti militari. Intanto la Cina si offre di mediare tra i due Paesi. Da anni il Pakistan e l'Iran si accusano a vicenda di ospitare gruppi di separatisti nelle aree lungo i 1000 km di frontiera comune, ma simili attacchi non erano mai avvenuti.
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