A Massa Marittima studenti e detenuti insieme a servizio dell’arte
Roberta Barbi – Città del Vaticano
Non sono solo disegni, non sono solo colori, non sono solo una forma d’arte, i murales che spiccheranno presto sulle mura dell’area ricreativa della casa circondariale di Massa Marittima, in provincia di Grosseto, ma saranno un incontro tra cuori: quelli dei detenuti ospiti della struttura che per tutto il mese di gennaio lavoreranno con un gruppo di studenti dell’ultimo anno delle superiori della scuola Pontificia Pio IX di Roma. Non è un caso, infatti, che l’idea di questo progetto artistico così originale, venga da un’associazione che il cuore ce l’ha nel nome: Operazione Cuore ets, in collaborazione con l’associazione Fratel Emanuel Francesconi onlus. Originale è anche la scelta del cuore che guiderà mani e pennelli: lo street artist Maupal, in arte Mister Pope, che certo non ha bisogno di presentazioni e che è ormai un veterano di progetti artistici in carcere. “Il linguaggio artistico è universale, capace di parlare alle menti e ai cuori di tutti - presenta il progetto fratel Andrea Bonfanti, direttore del Pio IX - anche per questo abbiamo chiamato il progetto ‘Arte senza confini’, che già nel nome spinge a uscire dai propri limiti anche fisici e geografici”.
Il precedente ‘Ars in schola’ sempre con Maupal
Non è la prima volta che Maupal e il Pio IX si incontrano: lo scorso anno, per un progetto chiamato ‘Ars in schola’, l’artista ha guidato un gruppo più ampio di studenti, dalle elementari fino al liceo, nella realizzazione di murales all’interno della scuola stessa, sul tema della misericordia: “È un tema molto caro a Papa Francesco e poi fa parte del carisma della nostra congregazione che si chiama, appunto, Fratelli di Nostra Signora della Misericordia”, prosegue Fratel Andrea che spiega come il progetto in corso con il carcere ,che in questo mese entra nel vivo, sia stato preceduto da un lavoro preparatorio con i giovani partecipanti, anche e soprattutto da un punto di vista educativo: “Abbiamo avuto numerosi incontri per parlare di che cos’è il carcere, cercare di capire come vivono i detenuti rinchiusi e lontano dagli affetti, ascoltato testimonianze… abbiamo cercato di prepararci al meglio, insomma, a questo importante incontro con l’altro”.
L’arte come viatico per arrivare a Dio
Certamente quello artistico è un linguaggio che tutti possono comprendere perché, in quanto visivo, riesce a superare eventuali barriere linguistiche, ma per il progetto educativo del Pio IX l’arte è molto più di questo: “È fondamentale nella vita di ciascuno, tira fuori il lato migliore di noi – continua il direttore - è un’espressione di sé che consente di rapportarsi al prossimo e anche al Signore in modo diverso”. Cosa raffigureranno, dunque, questi murales all’interno della casa circondariale di Massa Marittima? “Questo lo decideranno insieme, detenuti e studenti, quando finalmente si incontreranno”, conclude Fratel Andrea. Lo deciderà, insomma, l’incontro tra due cuori distanti ma uguali.
Il carcere come carisma
La Congregazione dei Fratelli di Nostra Signora della Misericordia è stata fondata a Malines, in Belgio, il 25 gennaio 1839 dal sacerdote Victor Scheppers, il cui motto “Honor Deo, labor mihi, utilitas proximo – l’onore a Dio, a me la fatica, l’utilità al prossimo”, esprime con ineguagliabile chiarezza la missione di qualunque cristiano che si fa strumento nelle mani di Dio mettendosi a servizio del prossimo. Si tratta di un istituto religioso maschile di diritto pontificio che si specializzò inizialmente nel servizio alle carceri, soprattutto quelle minorili, per poi dedicarsi all’insegnamento e all’educazione dei più giovani e svantaggiati aprendo diverse scuole professionali e scuole serali.
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