Appello dell’Europa agli Usa a sbloccare 60 miliardi di fondi per l’Ucraina
Marco Guerra – Città del Vaticano
Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, nel dibattito in plenaria al Parlamento europeo, ha lanciato un appello alla Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti affinché sblocchi rapidamente i 60 miliardi di dollari di aiuti all’Ucraina. Sempre durante la plenaria a Strasburgo, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha detto che l'Unione Europea deve "accelerare" nella consegna di munizioni pesanti a Kyiv e ha sottolineato che l'Ucraina sarà "ben presto" un Paese membro dell'Ue.
Negli Usa ancora stallo sugli aiuti
Il disegno di legge americano che assegna i fondi per il controllo delle frontiere e per gli aiuti a Kyiv è già passato al Senato ma alla Camera rischia di infrangersi sul muro repubblicano dopo che ieri il candidato alla Casa Bianca, Donald Trump, ha chiesto ai membri del suo partito di bocciarlo e prima lo speaker della Camera Mike Johnson lo ha definito sui social "morto all'arrivo" qualora dovesse raggiungere l’aula. Il testo del provvedimento 60 miliardi di nuovi aiuti per l'Ucraina e 14,1 Israele e allo stesso tempo rende più severe le leggi sui confini degli Stati Uniti.
L’impegno dell’Ue
Intanto l’impegno europeo viene confermato anche dalla visita a Kyiv dell'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, che dalla capitale ucraina dichiara “sono qui per discutere con i nostri amici ucraini del costante sostegno dell'Ue all'Ucraina, sul lato militare, sul lato finanziario con la nuova struttura per l'Ucraina, nonche' sul percorso di riforma dell'Ue". La scorsa settimana i 27 leader europei hanno trovato l’accordo per sbloccare cinquanta miliardi di euro di fondi per l’assistenza all’Ucraina nei prossimi quattro anni. Trentatré di prestiti, diciassette a fondo perduto.
Bombardamenti su Kharkiv
Sul terreno non si fermano le violenze e i bombardamenti condotti da entrambe le parti. Un bambino di 2 mesi è morto e due donne sono rimaste ferite inseguito ad un attacco russo nella regione orientale di Kharkiv. Il 24 febbraio saranno passati 24 mesi dall’inizio dell’invasione russa e la guerra entrerà nel suo terzo anno.
Caracciolo (Limes): Corsa alla Casa Bianca incombe sulla guerra
Riguardo al braccio di ferro negli Usa sugli aiuti all’Ucraina, il direttore della rivista di geopolitica Limes, Lucio Caracciolo, spiega a Vatican News che c’è una guerra sanguinosa combattuta sul terreno e poi “ce n’è una fredda per la Casa Bianca che in questo momento predomina” perché tutte le mosse che fanno gli americani fanno in questa fase sono legate al risultato di novembre.
Russia e Ucraina rafforzano difese
Caraccio si sofferma poi sulla situazione al fronte dove si assiste “ad una sistemazione delle barriere difensive sia russe che ucraine”, il che significa “creare una zona intermedia da mantenere in caso di cessate il fuoco, in stile coreano, ma non è affatto detto che si arrivi a questa tregua”. Anche l’impegno europeo, secondo il direttore di Limes non è da intendersi in maniera infinita, ma è limitato alle risorse e alle politiche interne dei vari Paesi. Tuttavia, prosegue Caracciolo, per l’esito del conflitto “resta determinante l’impegno degli Stati Uniti” e l’annuncio della candidatura di Trump in campo repubblicano sta già sposando alcuni equilibri.
Fronte bloccato
Il direttore di Limes ritiene che qualcosa si sta muovendo anche a Mosca con tentativi di riannodare un dialogo, “se fosse per russi e americani forse una tregua sarebbe già in piedi” ma l’Ucraina non ha intensione di chiudere la partita con la situazione attuale e quindi la guerra potrebbe durare ancora a lungo. “Il fronte si può muovere ma solo in maniera limitata – conclude Caracciolo – perchè nessuno dei due ha voglia o può sfondare linee nemiche, proseguiranno quindi gli attacchi e i raid ma con un fronte bloccato”.
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