Hamas apre ad un’intesa ma chiede un cessate il fuoco totale
Marco Guerra – Città del Vaticano
Hamas apre sulla liberazione degli ostaggi israeliani. Sono 136 quelli rimasti nelle mani della milizia palestinese ma secondo un’indiscrezione raccolta dal New York Time di questi ne sarebbero morti almeno 32.
Le condizioni per il rilascio degli ostaggi
Per il loro rilascio la fazione islamica insiste nella richiesta di 'un cessate il fuoco totale', di una revoca del blocco di Gaza e di uno scambio di prigionieri, confermando di aver inoltrato a Qatar ed Egitto una risposta alla mediazione internazionale elaborata a Parigi.
Israele rifiuta le condizioni poste da Hamas
Israele però non accetta le condizioni poste da Hamas. Tiepido il Presidente degli Stati Uniti Joe che Biden ha definito la risposta di Hamas "esagerata", ma ha indicato che i negoziati sono in corso. E oggi, 7 febbraio, arriva in Israele il segretario di Stato Usa Blinken dopo i colloqui tenuti con il principe Saudita Bin Salman. Quest’ultimo ha confermato l’interesse dell’Arabia Saudita a normalizzare i rapporti con Israele a patto che finisca il conflitto a Gaza.
Colpita nuovamente la Siria
Intanto la tensione resta alta in tutto il Medio Oriente. A Gaza è stato ucciso un altro soldato israeliano. Con quest'ultima vittima, il bilancio dei militari israeliani uccisi dal 7 ottobre sale a 563. Sono invece almeno 12 i miliziani palestinesi uccisi nel sud di Gaza nelle ultime 24 ore. Si segnalano poi nuovi raid israeliani sulla Siria che hanno provocato 5 morti, tra cui 3 civili mentre i ribelli Houthi dello Yemen hanno attaccato altre due navi nel Mar Rosso con sei missili balistici, provocando danni ma nessun ferito.
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