Civili palestinesi vicino a Rafah, al confine tra Striscia di Gaza e l'Egitto Civili palestinesi vicino a Rafah, al confine tra Striscia di Gaza e l'Egitto   (ANSA)

Rafah: diplomazia al lavoro per una tregua di sei settimane

Si tenta l’ultima carta negoziale per scongiurare l’attacco di terra di Israele nella città rifugio per i palestinesi. Ieri, martedì 13 febbraio, incontro in Egitto, con Stati Uniti, Qatar e e il capo dell’intelligence israeliana. Nel frattempo, gli Usa starebbero analizzando l'atteggiamento di Israele sul terreno

Paola Simonetti – Città del Vaticano

La fragile speranza di una tregua fra Israele e Hamas passa per i colloqui avviati in Egitto, storico mediatore nel conflitto in Medio Oriente, tra Stati Uniti e Israele con la presenza anche dei rispettivi capi delle intelligence, e il Qatar. Il nodo su cui continuare le negoziazioni è fermare il massiccio attacco di Israele a Rafh, l’ultima città rifugio di oltre un milione di civili, già pianificato dal governo israeliano. Secondo fonti egiziane autorevoli "i negoziati stanno facendo progressi" per un cessate il fuoco di 6 settimane: “L’auspicio – ha fatto sapere l’Egitto- è quello di continuare le consultazioni per attuare un cessate il fuoco”. Ma, il Cairo si è detto comunque "pronto a far fronte a qualunque scenario dovesse
delinearsi".

L’opposizione della comunità internazionale

Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, che al Cairo ha consegnato il suo piano di evacuazione dei civili, ha però già bocciato una proposta alternativa avanzata dal Qatar. Dunque, resta fragile la speranza di bloccare un attacco che molti paesi giudicano negativamente, nel contesto di una pianificazione di evacuazione dei civili che appare inattuabile: Stati Uniti, Russia, Regno Unito e Italia ritengono inaccettabile il rischio di una carneficina, pur considerando legittima la difesa di Israele contro Hamas.


La disperazione dei famigliari degli ostaggi

L’altro fronte di pressing è quello per la liberazione delle persone israeliane sequestrate da Hamas. Le famiglie hanno implorato la delegazione israeliana in un messaggio: "Non ritornate finché non saranno tornati tutti, vivi e morti". Intanto, circa un centinaio di familiari dei sequestrati sono oggi, mercoledì 14 febbraio, all'Aia, in Olanda, per denunciare formalmente al Tribunale penale internazionale che Hamas ha commesso crimini di guerra. Inoltre la denuncia vuole sottolineare che il terrore di Hamas può diffondersi in Europa, Stati Uniti e altrove. Secondo Israele, nella Striscia di Gaza si trovano ancora 130 ostaggi, 29 dei quali sarebbero morti, delle circa 250 persone rapite il 7 ottobre. Una tregua di una settimana a novembre ha consentito il rilascio di 105 ostaggi e 240 palestinesi detenuti da Israele.

Le indagini degli Usa sull’operato di Israele

E mentre l'esercito israeliano diffonde un video che mostra il capo del gruppo islamico a Gaza, Yahya Sinwar, in un tunnel della Striscia il 10 ottobre scorso, indiscrezioni di stampa dichiarano che l'amministrazione statunitense del presidente, Joe Biden, starebbe "indagando se Israele stia commettendo crimini di guerra a Gaza, nonostante le smentite pubbliche". Il portavoce della Casa Bianca, John Kirby, aveva dichiarato il mese scorso che tali indagini non sono in corso, ma tre fonti informate hanno riferito all'HuffPost che gli statunitensi stanno valutando le possibili violazioni del diritto internazionale da parte di Israele, violazioni che avverrebbero da mesi.  

Sul campo proseguono le ostilità 

Intensi proseguono i combattimenti fra esercito israeliano e Hamas a Khan Yunis, roccaforte del gruppo islamico nel sud della Striscia, non distante da Rafah. Un portavoce militare israeliano ha fatto sapere che "sono stati uccisi circa 20 miliziani di Hamas. I soldati - ha aggiunto la stessa fonte - stanno continuando a scoprire "depositi di armi e imbocchi di tunnel del terrore". Intanto, una donna israeliana è stata uccisa e altre sette persone ferite da uno dei razzi lanciato dal Libano vero il nord del Paese, in particolare verso Safed. 

Aggiornamento ore 11.15 del 14 febbraio 2024

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14 febbraio 2024, 07:48