Sudan, l’esercito avanza ad Omdurman: si aggrava la situazione umanitaria
Marco Guerra – Città del Vaticano
In Sudan ancora sofferenze per la popolazione civile a causa del conflitto civile in corso. L'esercito sudanese ha rivendicato la sua prima grande avanzata in 10 mesi di guerra, riprendendo il controllo di parte della città di Omdurman, sobborgo limitrofo alla capitale Khartoum, sull’altra sponda del Nilo azzurro.
Un Paese diviso tra esercito e ribelli
Le forze armate regolari sostengono di aver collegato le due loro basi principali nella città, che è nelle mani dei ribelli delle ‘Forze di supporto rapido’, i quali, dal canto loro, parlano di propaganda e di "esercito sull’orlo della sconfitta". Subito dopo lo scoppio della guerra, i ribelli hanno preso il controllo della maggior parte della capitale Khartoum, della città Omdurman, e della maggior parte delle regioni occidentali del Kordofan e del Darfur. L’esercito ha mantenuto invece la maggior parte delle sue basi nella capitale e controlla la parte orientale del Paese con Port Sudan sul Mar Rosso divenuta la capitale di fatto.
Il rischio carestia
Sia l’esercito sia le Forze di supporto rapido sono accusate di crimini di guerra. Il conflitto ha causato 11 milioni di sfollati interni e 3 milioni di rifugiati nei Paesi confinanti. La situazione umanitaria è sempre più deteriorata e nelle zone di produzione agricola non si è potuto seminare. Sempre sul fronte umanitario secondo diverse ong 700 mila bambini sono a rischio malnutrizione. Le due fazioni militari, che ora si contendono il Paese, nel 2021 erano alleate durante il colpo di Stato che ha portato all’interruzione del processo di transizione democratica.
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