Ucraina, Macron non esclude l’invio di truppe di terra a Kyiv
Gianmarco Murroni - Città del Vaticano
Fornire missili e bombe di media e lunga gittata alle truppe ucraine. È l’impegno del presidente francese Emmanuel Macron che a Parigi ha riunito una ventina di leader europei nella Conferenza dei Paesi alleati per il sostegno dell’Ucraina. "La sconfitta della Russia è indispensabile per la sicurezza e la stabilità dell'Europa", ha spiegato Macron, sottolineando che ad oggi non c'è il pieno consenso per inviare truppe di terra a Kyiv ma precisando anche che “nulla può essere escluso in futuro”. Alla presenza, tra gli altri, del cancelliere tedesco Olaf Scholz, del ministro degli Esteri britannico David Cameron e del presidente spagnolo Pedro Sanchez, il capo dell’Eliseo ha annunciato la decisione di creare una nuova coalizione per supportare militarmente l’Ucraina.
La replica del Cremlino
"In questo caso, non dobbiamo parlare di probabilità, ma di inevitabilità. Ecco come valuteremo". Così il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, spiegando che la possibilità di un invio di truppe occidentali in Ucraina porterebbe a uno scontro militare diretto tra Russia e Nato. I Paesi occidentali, ha concluso Peskov, dovrebbero "essere consapevoli di questo rischio e chiedersi se ciò corrisponde ai loro interessi e, soprattutto, agli interessi dei loro cittadini”, sottolineando che “il solo fatto di discutere della possibilità di inviare in Ucraina alcuni contingenti dai Paesi della Nato è un elemento nuovo molto importante”.
Scetticismo della Nato
Appello di Zelensky
“Senza aiuti dagli Usa nessun nuovo successo”: così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che ha espresso preoccupazione per il braccio di ferro in corso negli Stati Uniti per il sostegno a Kyiv. “Milioni di persone saranno uccise se il Congresso americano non approverà il piano voluto dal presidente Biden", ha affermato il presidente ucraino che ha poi messo in guardia dalla propaganda russa: "Spendono miliardi in disinformazione”.
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