Ucraina, pesante attacco missilistico su Kyiv
Roberta Barbi – Città del Vaticano
È di almeno dieci feriti, tra cui un bambino, il bilancio del pesante attacco missilistico russo su Kiyv che si è verificato oggi, 21 marzo, nelle prime ore del mattino. Si segnalano ingenti danni e incendi ad appartamenti, colpiti anche un asilo, un’azienda e diversi veicoli. Intorno alle 5 è scattato nella capitale dell’Ucraina l’allarme aereo innescato da missili e droni lanciati dalla Russia. Missili anche su Kharkiv, ieri, al centro di un importante attacco in cui si contano cinque vittime e sette feriti, alcuni in gravi condizioni.
Sullivan in Ucraina: Kyiv vincerà
Il consigliere nazionale degli Stati Uniti, Jake Sullivan, ieri a sorpresa ha visitato Kiyv dove ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky: “Gli Usa credono nell’Ucraina, che prevarrà nella guerra contro la Russia”, ha detto durante la conferenza stampa. Mentre sulla possibilità che vengano erogati i 60 miliardi di aiuti bloccati al Congresso dal veto repubblicano, si è definito “fiducioso”, ma non ha fatto previsioni sui tempi in cui ciò potrebbe avvenire. “Gli Usa hanno annunciato la scorsa settimana un pacchetto di nuovi aiuti militari da 300 milioni di dollari”, ha ricordato. Intanto l’esercito ucraino continua a rilevare carenze di uomini e munizioni.
L’accordo con l’Estonia e le speranze sulla Cina
Si è svolto a Tallin, in Estonia, il primo round di negoziati per un accordo bilaterale di cooperazione con l’Ucraina che avrà al centro il tema della sicurezza e della difesa, ma saranno affrontate anche altre questioni come l’integrazione dell’Ucraina nell’Unione Europea e nella Nato, le sanzioni contro la Russia, il risarcimento dei danni causati dalla guerra, la ricostruzione e la cooperazione nel campo della protezione civile. Cauta speranza, infine, sulla possibilità che la Cina prenda parte al summit per la pace che dovrebbe tenersi in Svizzera nelle prossime settimane: lo ha detto il capo dell’amministrazione presidenziale di Kyiv, Andrij Yermak, dopo aver incontrato l’inviato di Pechino e l’ambasciatore cinese.
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