Russia, voto record per Putin. Condanna dell'Occidente, auguri da Cina e Iran
Luca Collodi - Città del Vaticano
Il neo rieletto presidente uscente della Russia, Vladimir Putin, ottiene un risultato maggiore del suo massimo storico, raggiunto alle elezioni del 2018. Sembra profilarsi una vittoria ”record” con circa 76 milioni di voti, l’87,3% secondo la Commissione elettorale russa, con un affluenza alle urne pari al 77,44%. Nell'Ucraina occupata è andato al seggio oltre il 90% degli aventi diritto come nel Donbass. Stessa situazione a Zaporizhzhia. Alta la partecipazione al voto in Cecenia e dei russi che vivono nei Balcani, in particolare in Serbia, Montenegro e Macedonia del Nord. Più contenuta in Bosnia-Erzegovina ed Albania. In Italia hanno votato oltre 4500 russi. Sul voto sono piovute diverse critiche. Si registrano attacchi ad alcuni seggi, denunce di schede simili a fotocopie, militari nelle cabine elettorali, inchiostro nelle urne. L’Occidente ha condannato il voto russo con l’Unione Europea e la Casa Bianca che parlano di "elezioni né libere, né regolari." Al contrario i Paesi del Brics, con la Cina e l’Iran, oltre a Venezuela, Corea del Nord, Cuba e Tagikistan, si sono congratulati con Putin.
Il voto
A Mosca, Putin nel voto cartaceo arriva al 63% dei voti, mentre, in quello elettronico, all’89%, con oltre 3 milioni di persone che hanno scelto di votare online. Molti elettori hanno scelto di farlo alle 12, per quando era fissata la manifestazione di protesta ‘mezzogiorno contro Putin’ per ricordare la morte del dissidente Navalny. In un discorso alla Nazione, Putin si dice pronto ad approfondire, nell'interesse della Russia, la proposta del presidente francese di una tregua olimpica in Ucraina. Definisce la morte di Navalny un evento triste e per il quale, ha detto Putin, c'era l'idea di uno scambio con altri prigionieri. Ringrazia i soldati al fronte che difendono la Russia, elogiando il popolo per il sostegno e la fiducia dimostrata.
Le critiche
L’Unione Europea annuncia nuove sanzioni alla Russia per la morte di Alexei Navalny e la vedova dell’oppositore definisce “illegittimo” il voto. Per la Spagna il risultato nelle regioni ucraine occupate non ha alcuna legittimità. Il presidente dell’Estonia invoca per Putin il Tribunale penale dell’Aja, mentre la Lituania afferma come quelle di ieri in Russia “non possono essere chiamate elezioni” per mancanza di libertà. Per l’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell, le elezioni presidenziali tenute in Russia dal 15 al 17 marzo, “si sono svolte in un contesto soggetto a molte restrizioni, esacerbato anche dalla guerra illegale di aggressione della Russia contro l’Ucraina, con una sistematica repressione interna, reprimendo l’opposizione, le organizzazioni della società civile e i media”. E Borrell spera in un accordo politico europeo per l’utilizzo dei fondi congelati alla Russia da destinare all’Ucraina.
Gli auguri
La Cina si congratula con Putin per la sua rielezione alla presidenza russa, dicendosi fiduciosa di un ulteriore rafforzamento dei rapporti tra i due Paesi, osservando che Pechino e Mosca sono i maggiori vicini e partner nella cooperazione strategica globale. Anche il presidente della Repubblica islamica dell’Iran ha espresso felicitazioni per la “convincente vittoria e la rielezione del presidente russo”, esprimendo anche soddisfazione per lo sviluppo delle relazioni bilaterali. Per il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, sono “assurde” le dichiarazioni secondo cui sono illegittime le elezioni presidenziali russe che si sono tradotte “in un plebiscito” per il presidente Putin. Il Patriarca Kirill di Mosca e di tutte le Russie ha espresso il suo augurio per la “convincente” vittoria alle elezioni a beneficio della Patria e del popolo russo.
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